Fiera commerciale dimezzata ma è ancora una vetrina per le aziende
L’altra Fiera di Sant’Orso, che un tempo era di grandi dimensioni e da via Torino arrivava in piazza Arco d’Augusto, è quella delle attività commerciali: stufe, caldaie, mezzi agricoli e da trasporto. In occasione dell’ultima Foire appariva dimezzata rispetto al passato e suddivisa tra piazza Cavalieri di Vittorio Veneto - che era semivuota -, dietro l’Omama Social Hotel, e sul parcheggio in via Mazzini, davanti all’ex Stadio Puchoz. Insomma, complice la crisi economica, sono state molte meno rispetto al passato le aziende presenti. Quelle che c’erano, però, giudicano positivamente la scelta di partecipare. Per esempio Corrado Giachino, titolare dell’omonima Autofficina e concessionaria multimarche a Saint-Christophe che era in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto, dichiara che «Siamo soddisfatti, tante persone hanno visitato il nostro stand e non sono mancate le vendite. Un appunto? Vorremmo tornare in via Torino, nella nostra collocazione storica che offre sicuramente una visibilità maggiore». Poco distante, nella postazione della Enne Group di Chambave, rivenditore autorizzato Solarfocus, il responsabile delle vendite Franco Baratta propone caldaie a biomassa, legno, pellet, cippato e pannelli solari. «Il riscontro da parte del pubblico è stato confortante. - afferma Franco Baratta - Sono state numerose le persone che hanno voluto informazioni per futuri acquisti».
Positiva anche la valutazione di Mattia Martinet , uno dei titolari della Mafer di Charvensod, che, tra i tanti articoli, sul parcheggio di via Mazzini schierava un’ampia gamma di trattori di ultima generazione, motoseghe e rasaerba. «La Fiera di Sant’Orso è sempre una vetrina importante per la nostra attività - afferma Mattia Martinet - e abbiamo avuto tanti contatti anche con residenti fuori Valle che possono essere potenziali clienti». Chi invece era assente era la Valmachines di Saint-Pierre di Karol e Kathia Bonfanti. L’azienda, che si occupa di pezzi di ricambio per camion oltre a essere un centro autorizzato di assistenza e revisione, ha partecipato per 30 anni alla Fiera commerciale ma dal 2020, l’ultima edizione prima della pandemia, ha deciso di rinunciare. «Una scelta - spiegano dall’impresa - dovuta a diversi motivi. Innanzitutto la Fiera commerciale ormai è avulsa dalla Foire, emarginata in una zona periferica. E poi la burocrazia è asfissiante, per esempio l’ultima volta ci erano state richieste le autorizzazione per i “funghi” necessari a riscaldarci e per il cibo che offrivamo gratuitamente a chi visitava il nostro stand. Peccato che di tutto ciò non ci aveva informati nessuno all’atto dell’iscrizione avvenuta a settembre».