«Caos nei parcheggi degli espositori: ho abbandonato la Fiera di Sant’Orso»
La Fiera Sant’Orso non è stata una grande festa per tutti gli artigiani. L’edizione da record, in termini di visitatori (oltre 172mila passaggi complessivi tra lunedì 30 e martedì 31 gennaio) ad alcuni espositori non ha lasciato bei ricordi ma l’amaro in bocca. Ne sa qualcosa Claudio Bancod, di Charvensod, che è stato costretto a rinunciare alla Foire. Il motivo? «Lunedì 30 gennaio - racconta Claudio Bancod che partecipa alla Millenaria con i suoi bastoni intagliati e ha sporto reclamo in Regione per l’accaduto - una decina di espositori si è trovata nell'impossibilità di parcheggiare le auto negli stalli appositamente riservati come da indicato dalla segnaletica». Claudio Bancod riferisce che «Partecipo alla Fiera da 24 anni e ho sempre messo la mia automobile lungo via Hôtel des Etats o in piazza San Francesco. Quest’anno, dopo la sveglia alle 3, mi sono recato ad Aosta per partecipare con entusiasmo alla manifestazione». Ma la gioia ben presto svanisce. «Giunto in piazza San Francesco constatavo che non vi erano più posti auto disponibili per gli espositori. - prosegue Claudio Bancod - Parcheggiavo così accanto alla vettura del mio vicino di banco numero 255, che mi informava che già alle 2.20 non vi erano più parcheggi disponibili e, anzi, che era stato precedentemente redarguito da una pattuglia di agenti di Polizia Locale, per aver lasciato la vettura in luogo, ovvero piazza San Francesco, non idoneo alla sosta ed era stato invitato a spostarla nella via attigua, e cioé Hôtel des Etats, riservata agli espositori. La via risultava però completamente transennata ma, all'imbocco della medesima in chiara mostra e a chiare lettere, il cartello stradale segnalava che l’area era riservata esclusivamente agli espositori. Alle 6 un funzionario regionale ci invitava però a rimuovere i veicoli, appartenenti a circa quindici espositori, pena la rimozione forzata, in quanto questa via non era adibita quel giorno alla sosta dei veicoli». Pertanto gli artigiani cercano di dimostrare di avere ragione evidenziando che «Il parcheggio risultava come da segnaletica stradale riservato agli espositori - precisa Claudio Bancod - e che una pattuglia della Polizia Locale aveva indicato precedentemente questo luogo come area di sosta idonea al parcheggio». Pertanto «Dopo vari contatti telefonici da parte del funzionario regionale, - è ancora la ricostruzione di Claudio bancod - ci veniva comunicato che le vetture potevano rimanere in sosta e che nell'eventualità saremmo stati raggiunti da ulteriori comunicazioni. Allestiamo così i nostri banchi, impiegando circa 2 ore, ognuno dei quali disposti nelle vie più disparate, nel mio caso il numero 257 di via Porta Praetoria». Ma non è finita qui. «Alle 8.30 la doccia fredda. - continua Claudio Bancod - In modo perentorio e non più discutibile 2 agenti della Polizia locale e, credo, 2 funzionari regionali ci imponevano di spostare nel più breve tempo possibile le vetture e trovare un parcheggio alternativo invitandoci comunque a verificare la disponibilità dei parcheggi riservati agli espositori: “Troverete posto forse all'Arco di Augusto, forse in viale Partigiani e forse...”. A questo punto è il panico. Figuriamoci, a malapena i più fortunati di noi erano riusciti a trovare parcheggio alle 3 del mattino, quale miracolosa eventualità ci avrebbe permesso di trovarne uno alle 9? E inoltre ero da solo, senza nessuno che mi avrebbe potuto aiutare durante l'assenza al banco. Da qui la decisione mia e, credo, quella di altri di abbandonare la Fiera».