Decrescita felice
Siamo ancora lontani dai livelli pre pandemia, ma il 2022 sembra segnare una crescita per le nuove imprese valdostane.
Come è prevedibile si registra molta prudenza fra chi programma di aprire una nuova attività.
Secondo le rilevazioni della Chambre Valdôtaine è infatti cresciuto il comparto edile, seguito da quello agricolo e da quello artigianale, senza però che si sia recuperato lo shock della pandemia.
Secondo i dati al 31 dicembre 2022 il numero di imprese registrate in Valle d’Aosta è di 12.290 unità, in aumento dello 0,3% rispetto al 2021, in aumento anche sul 2020, però ancora inferiore al 2019.
Il segnale espresso dai dati è certamente preoccupante, perché lo stop dettato dalla pandemia è stato un fermo economico che va recuperato affinché si arrivi ad una economia sana. C’è chi sostiene, tuttavia, per vedere il bicchiere mezzo pieno, che la crisi possa aprire nuove vie per il business: ci sarà una strada verso un’economia sostenibile?
Sembra infatti che la pandemia Covid-19, durante la quale le aziende di tutto il mondo, non solo le nostre, sono state costrette a ripensare ai propri modi di fare impresa, abbia stimolato lo studio di modelli di business post-crisi per la sostenibilità.
Come la storia insegna è appunto nei momenti di crisi che l’uomo riesce a dare il meglio di sè. Come nella vita comune: decrescita non è quindi sempre sinonimo di un processo negativo. Perché decrescere può non significare retrocedere, ma rallentare per poi puntare su un paradigma diverso di valori alternativo alla crescita illimitata, avendo come bagaglio la consapevolezza di quanto occorra rallentare e proteggere l’ambiente.
In una società che corre troppo veloce, parlare di decrescita può apparire strano. Se poi si parla, addirittura di “decrescita felice”, il discorso si complica ulteriormente. Perché decrescere, persino subire un fermo, non vuol dire necessariamente recessione, riduzione del Pil, ritorno alle origini o rinuncia al futuro. A volte rallentare può insegnare a rinunciare al superfluo e quindi portare a proteggere e ripristinare un’armonia, come quella tra esseri viventi e natura, che è la vera emergenza globale del nostro oggi.