Il passaggio di consegne tra Erik Lavevaz e Luigi Bertschy

Il passaggio di consegne tra Erik Lavevaz e Luigi Bertschy
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Già vicepresidente della Giunta precedente, nella seduta del Consiglio Valle di mercoledì scorso, 25 gennaio, Luigi Bertschy ha assunto l'incarico di presidente della Regione Valle d'Aosta «facente funzioni» dopo le dimissioni di Erik Lavevaz. Oltre al suo assessorato (Sviluppo economico, formazione e lavoro) prenderà anche l'interim dell'assessorato all'Ambiente, Trasporti e Mobilità sostenibile.

Luigi Bertschy, 57 anni, di Hône, eletto con Alliance valdotaine, dovrà guidare la Giunta in amministrazione ordinaria per i prossimi 60 giorni, periodo nel quale o si formerà una nuova maggioranza in grado di sostenere un nuovo Governo oppure si sancirà il ritorno alle urne.

«Abbiamo la responsabilità di trovare una maggioranza che sia in grado di affrontare i prossimi tre anni» ha spiegato Luigi Bertschy in un breve intervento in chiusura di seduta. Bertschy ha chiesto «ai colleghi di giunta di mantenere un presidio attivo sugli assessorati» e ha offerto ai capigruppo del Consiglio la «massima collaborazione e la disponibilità ad ascoltare tutti».

“Spero in tempi migliori”

«Spero in tempi migliori per la politica valdostana». Ha parlato per una manciata di minuti, ringraziando il suo partito, gli alleati, l'amministrazione e la sua famiglia. Erik Lavevaz non è più il presidente della Regione. «Mi sono impegnato, al meglio delle mie capacità e consapevole dei miei limiti, - ha spiegato - a trovare una soluzione alla crisi secondo le linee delle forze politiche. Le distanze da questa prospettiva all'interno dei gruppi del Consiglio sono diventate evidenti e ne ho preso atto; allo stesso tempo, mi sono reso conto dell'impossibilità di portare a termine il mandato conferitomi dai movimenti».

“Noi sempre leali”

Secondo Aurelio Marguerettaz «Oggi sicuramente è un momento doloroso. C'è tutto il sostegno a livello umano a Erik, che ha dovuto sostenere un peso» ha aggiunto il capogruppo dell'Uv. Sulla spaccatura del suo partito, Aurelio Marguerettaz ha spiegato: «Non abbiamo mai fatto mancare il nostro voto. Non ci sono dubbi sulla lealtà e sulla fedeltà. Le discussioni credo facciano parte della politica. Ora l'apertura delle consultazioni deve portarci a mettere una mano sulla coscienza e vedere quali sono le forze politiche che vogliono mettere a fattor comune le cose che sono importanti da fare».

«Nous sommes en train de travailler pour reconstruire l'aire autonomiste, pour donner une nouvelle centralité aux mouvements autonomistes: c'est là la grande différence. L'espoir du point de vue politique est celui de travailler pour unir la communauté autonomiste et fédéraliste, qui peut avoir la force politique de concrétiser l'action administrative» ha rilevato Albert Chatrian coordinatore di Alliance Valdôtaine.

Il capogruppo della Lega Andrea Manfrin ha segnalato che la Lega vuole farsi promotrice «di un dialogo costruttivo e libero da pregiudizi con tutte quelle forze politiche che intendono affrontare i problemi della nostra comunità».

«Noi siamo disponibili a parlare con tutti, ma non siamo disponibili a delle soluzioni pasticciate, altrimenti è meglio restituire la parola agli elettori» ha affermato invece Pierluigi Marquis, capogruppo di Forza Italia.

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