Quando Gina Lollobrigida era «di casa» a Saint-Vincent
Era una domenica, il 19 luglio del 1953 quando il Grand Hotel Billia, allora sede del Casino de la Vallée, ospitò la prima edizione delle «Grolle d’oro - Gran premio Saint-Vincent per il cinema», una delle manifestazioni più prestigiose nella recente storia valdostana, ormai finita nel dimenticatoio.
Quel giorno di settant’anni fa sul palcoscenico, annunciati dalla caratteristica voce del famoso presentatore Nunzio Filogamo, salirono i primi tre premiati delle «Grolle d’oro», il regista Luigi Zampa per «Processo alla città», il miglior attore Andrea Checchi per «La signora delle camelie» e come migliore attrice Gina Lollobrigida per la sua interpretazione ne «La provinciale».
Luigia Lollobrigida, per tutti la «Lollo», i cui funerali sono stati celebrati giovedì scorso, 19 gennaio, a Roma, aveva da poco compiuto ventisei anni, essendo nata il 4 luglio del 1927, ed arrivò a Saint-Vincent direttamente dal set del film che l’avrebbe resa una vera e propria icona, «Pane, amore e fantasia» con Vittorio De Sica, le cui riprese erano in corso da qualche giorno a Castel San Pietro Romano nel Lazio e che riscosse un successo di pubblico incredibile, campione di incassi in Italia nel 1954, premiando la sua bellissima protagonista con il «Nastro d’argento».
Scomparsa lunedì 16, Gina Lollobrigida era rimasta l’ultima grande diva ad avere frequentato Saint-Vincent e la Valle d’Aosta negli anni del «miracolo economico», il boom italiano che proprio il cinema rese un fenomeno sociale e culturale. In quell’estate del 1953, la «Lollo» dopo avere ricevuto la «Grolla d’oro» rientrò già il giorno seguente nel piccolo paesino di Castel San Pietro Romano per completare la sua interprezione della «Bersagliera» mentre a Saint-Vincent da lunedì 20 a domenica 26 luglio furono proiettati i suoi primi film più noti, come «Altri tempi», «Fanfan la Tulipe» e «Achtung! Banditi!».
Però per Gina Lollobrigida, la Valle d’Aosta e Saint-Vincent cominciarono ad essere tra le mete di svago preferite. Fu nella nostra regione che trascorse numerosi capodanni ed a Breuil Cervinia imparò a sciare, affidata alle cure del maestro dei maestri, Leo Gasperl, l’austriaco diventato valdostano che ancora oggi rimane uno dei più grandi interpreti dello sci moderno, oltre che il creatore, insieme alla moglie Luciana Albano, dei capi di abbigliamento che hanno segnato un’epoca nella moda invernale.
La «Lollo» in quegli anni era in ottima compagnia. Il Casinò di Saint-Vincent come le piste del Breuil accoglievano per soggiorni memorabili le donne più belle del mondo - come le indimenticabili Anita Ekberg, Dawn Addams, Linda Christian (che per il viaggio di nozze con Tyrone Power nel gennaio del 1949 scelse Cervinia), le italiane Virna Lisi, Alessandra Panaro, Silvana Mangano, Monica Vitti, Silva Koscina, Ljuba Rosa - con la Valle d’Aosta al centro delle cronache mondane dell’epoca, che coinvolgevano pure i tantissimi attori che frequentavano appunto Saint-Vincent - Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Walter Chiari, Renato Rascel, Vittorio De Sica, Peppino De Filippo - ai quali si aggiungevano grandi registi come Federico Fellini, sempre accompagnato dalla sua Giulietta Masina.
Per i fortunati valdostani che potevano partecipare ai diversi e memorabili «galà» dedicati ai protagonisti del cinema, del teatro, della moda, della medicina, dell’automobilismo quelle serate rimanevano impresse nei ricordi più belli e venivano raccontate e raccontate. D’altronde negli anni Cinquanta il fatto di cenare nella stessa sala con Gina Lollobrigida, osservarla ballare e poi trovare il coraggio di chiederle di danzare era un vero e proprio sogno che diventava un’insperata realtà.