La Fondazione CRT sostiene il restauro del reliquiario a cassa di San Grato

La Fondazione CRT ha reso noti i progetti beneficiari del bando Restauri Cantieri Diffusi, che scadeva a luglio dello scorso anno. Tra questi vi sono anche 2 restauri che riguardano la Diocesi di Aosta. Il primo riguardava la pulitura e il consolidamento del reliquiario a cassa di San Grato, che appartiene al Tesoro della Cattedrale di Aosta, il secondo si riferisce alla messa in luce degli affreschi sul soffitto ligneo della ex prevostura e futura Casa della Carità. Il contributo della Fondazione CRT è di 9.000 euro per la cassa reliquirio di San Grato e 28.000 euro per la Casa della Carità.

Il reliquiario

E’ stato portato in processione il giorno della festa patronale, ma il reliquiario di San Grato a settembre aveva ancora bisogno di alcuni interventi conservativi al suo interno. Il delicato lavoro è stato affidato a Valeria Borgialli, di Favria, in provincia di Torino, esperta in metalli. «Ogni anno cerchiamo di avviare alcuni restauri. - riferisce la direttrice dell’Ufficio diocesano beni culturali Roberta Bordon - Negli anni scorsi ci siamo occupati dei busti e dei bracci reliquiari, ora manca solo la cassa di San Giocondo». I progetti devono essere pronti con largo anticipo, perché concorrono a coprire le spese anche l’8x1000 e i contributi regionali per i beni ecclesiastici. I lavori sono quindi già stati terminati, entro dicembre come richiesto dai fondi Cei, e l’esito del bando CRT permette di chiudere i conti. «La cassa reliquiario di San Grato è il pezzo più importante della storia dell’arte valdostana - evidenzia Roberta Bordon - per cui abbiamo proceduto in maniera molto precisa, facendo realizzare anche un rilievo dell’opera». L’intervento è stato di pulitura e consolidamento dell’articolato decoro metallico all’esterno e all’interno della parte in legno e del tessuto.

Gli affreschi

Nel corso dei lavori di recupero dell’ex Prevostura di fronte al Vescovado, futura Casa della Carità, sono stati scoperti affreschi risalenti al 1200 sul soffitto in legno di quella che, probabilmente era una sala di rappresentanza. «E’ necessaria una delicata operazione di restauro. - precisa Roberta Bordon - Si intravvede che ci sono medaglioni con raffigurazioni all’interno, fra gli altri un animale fantastico, una sorta di grifone, ma è tutto da studiare».