Nonostante le critiche il Mercatino di Natale resterà diviso su tre piazze
Nel pomeriggio di martedì scorso, 10 gennaio, a meno di 48 ore dalla chiusura del Marché Vert Noël, l’assessora allo Sviluppo economico Alina Sapinet - accompagnata dalla dirigente dell’Area A5 Annamaria Tambini e dalla funzionaria del Servizio manifestazioni e sport Antonella Barbieri - ha voluto incontrare gli operatori che hanno partecipato al mercatino di Natale della città di Aosta per raccogliere da loro pareri, critiche e suggerimenti in vista della programmazione della prossima edizione.
L’incontro, tenutosi nel Salone Ducale del Municipio, ha visto un’ampia partecipazione di pubblico e di opinioni, con il confronto che si è concentrato intorno ai modi per migliorare lo svolgimento della manifestazione, a partire dalla nuova sede dislocata in 3 piazze nel centro storico cittadino imposta dai lavori programmati per i prossimi anni dall’Amministrazione regionale nell’area del Teatro romano, fino ad aspetti quali, ad esempio, la proposta di eventi collaterali, l’aumento del numero e la dislocazione degli chalet e l’allestimento tematico.
«Siamo consapevoli che ci sono diversi elementi da affinare - commenta l’assessora Alina Sapinet - anche perché il Teatro romano era diventato una sede su cui intervenire con minimi ritocchi in base a uno schema consolidato da anni di esperienza, mentre l’edizione appena terminata dei mercatini è stata un’esperienza del tutto nuova che ci ha fatto uscire dalla nostra zona di comfort per inserire il Marché Vert Noël all’interno della città in maniera diffusa, come era volontà di questa Amministrazione. Questo ha comportato, ovviamente, delle criticità che abbiamo riconosciuto. Per fare alcuni esempi, i residenti delle zone interessate hanno dovuto sopportare qualche limitazione alla circolazione, le norme di sicurezza ci hanno imposto la sistemazione degli chalet in maniera obbligata, e anche la sistemazione di addobbi e luminarie ha dovuto fare i conti con il fatto che gli edifici intorno ai mercatini erano di privati, e quindi eventuali allacciamenti o fissaggi dovevano ottenere il loro beneplacito. Credo, però, che questa edizione “zero” possa davvero segnare un punto di svolta nella storia dei mercatini, soprattutto se riusciremo a legare meglio le 3 aree della manifestazione con la creazione di un percorso che sia al tempo stesso segnalato con totem o insegne, decorato a tema silvestre e illuminato in maniera suggestiva nelle ore pomeridiane e preserali. Insomma, la nostra volontà è di proseguire di concerto con i partner, la Regione in primis, sulla strada tracciata. Tornare indietro non si può, e fare altre scelte rappresenterebbe un errore».
«Durante il ponte dell’Immacolata e nel periodo delle festività natalizie e di fine e di inizio d’anno - aggiunge il sindaco Gianni Nuti - tutto il centro di Aosta è stato vivo e animato come mai a memoria nel recente passato. Probabilmente questo fenomeno non sarebbe avvenuto con la medesima portata se il mercatino si fosse tenuto nella meravigliosa ma confinata area del Teatro romano dove i turisti, almeno una parte di essi, fino allo scorso anno potevano scendere dai pullman, visitare il mercatino, e ripartire senza neanche sfiorare il resto di Aosta. Mi sembra che gli operatori abbiano compreso il messaggio che noi siamo gli amministratori della città non, o non solo, gli organizzatori del Marché Vert Noël. Il nostro obiettivo è di favorire e incrementare lo sviluppo del tessuto economico, ricettivo e commerciale nel suo complesso, e per fare questo la scelta di portare la manifestazione nel cuore della città, pur perfettibile, si è dimostrata vincente, e ha avvantaggiato tutti, a partire dagli stessi operatori del Marché Vert Noël».
I commenti sui social
Meno entusiastici i commenti sulla pagina Facebook del Comune di Aosta dove un utente osserva: «Personalmente ritengo che, avendo perso l’originalità della location del Teatro romano, adesso i Mercatini di Natale di Aosta sono identici a quelli di piazza Solferino a Torino e di centinaia di altri mercatini natalizi sparsi in Italia. Di certo non verrò mai più sino ad Aosta per vedere qualcosa di anonimo. La mia è l’opinione di migliaia di turisti rimasti profondamente delusi da tanta banalità infarcita di un basso livello complessivo. Buona fortuna». C’è poi chi si chiede «Ma come era organizzato gli anni scorsi, non andava bene? Mi pareva che tutti fossero felici e contenti, commercianti, cittadini e turisti». La risposta dell’Amministrazione comunale: «Era un modello non più replicabile, stante l'indisponibilità del Teatro romano. E no, non tutti erano contenti, anzi...».