Un 2022 positivo per le imprese, però trasporti e inflazione preoccupano Caro energia: «Ribadire in tutte le sedi le caratteristiche della nostra regione»
«Quello che si è appena concluso è stato un anno tutto sommato positivo per le imprese valdostane, ma il 2023 si presenta con molte incognite che rischiano di condizionare fortemente il comparto imprenditoriale».
Parole del presidente della Chambre Valdôtaine, Roberto Sapia, che analizzando lo stato del’imprenditoria valdostana al termine del 2022, evidenzia come quello appena concluso sia stato un anno che ha registrato numeri positivi sia per quanto concerne il numero delle imprese, sia per quello che riguarda gli ordinativi, anche se non sono mancate le difficoltà.
«L’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, insieme alle difficoltà di reperimento del personale - spiega Roberto Sapia - hanno generato non poche difficoltà, fortunatamente compensate da una ripresa del turismo e del commercio che nel periodo estivo, così come in quello invernale, hanno registrato numeri decisamente buoni. Anche il comparto edile ha potuto contare sui benefici derivanti dagli incentivi nazionali, così come il comparto industriale ha visto una ripresa del volume di affari. L’agricoltura ha patito le difficoltà legate al clima, soprattutto durante i mesi più caldi, ma ha potuto usufruire degli aiuti messi in campo a livello regionale e nazionale».
Guardando invece al nuovo anno appaiono incoraggianti i dati legati al comparto turistico registrati durante il periodo delle festività e quelli evidenziati dall’indagine previsionale recentemente realizzata da Confindustria, anche se non mancano elementi di preoccupazione che rischiano di condizionare investimenti e crescita.
«Certamente il valore raggiunto dal tasso di inflazione - commenta Roberto Sapia - soprattutto per le conseguenze che questo può avere sul potere di acquisto delle famiglie. Altrettanto importante è il tema del reperimento del personale, che rimane un elemento di criticità. A questo si unisce l’aumento dei costi dell’energia, così come di quello dei carburanti, le cui ricadute andranno certamente a penalizzare un comparto imprenditoriale che, soprattutto in Valle d’Aosta, è fortemente energivoro e ancora connesso al trasporto su gomma».
Proprio il tema dei trasporti pare essere uno dei principali elementi di preoccupazione per le imprese valdostane con le possibili conseguenze derivanti dalle chiusure per manutenzione previste per il Tunnel del Monte Bianco.
«Questo è un argomento su cui è necessario prestare la massima attenzione. - spiega il Presidente della Chambre - Quello d’oltralpe è infatti un mercato di grande importanza per le nostre aziende, dal punto di vista turistico ma anche per tutte quelle realtà che, sempre più, hanno messo in piedi rapporti di lavoro con il mercato francese e svizzero in ambito commerciale ed artigianale».
Quali sono dunque le misure da mettere in campo per cercare di evitare ricadute gravose sull’economia valdostana?
«Certamente il dossier Traforo del Monte Bianco necessita di un approfondimento e di decisioni che andranno prese a livello nazionale ed internazionale. - commenta Roberto Sapia - In questo senso credo sia necessario dotarsi di tutti gli strumenti per una analisi complessiva della rete dei trasporti nella nostra regione. Per quanto riguarda invece la ricerca del personale, sarà fondamentale pensare anche a politiche specifiche per rendere la permanenza per lavoro nella nostra regione più attrattiva. Per ciò che concerne infine i costi delle materie prime e dell’energia, ritengo che il problema si inserisca in un quadro internazionale sul quale occorre mantenere viva l’attenzione ribadendo in tutte le sedi le peculiarità ed i sovracosti derivanti dalle caratteristiche alpine della nostra regione e valutando volta per volta possibili interventi ed incentivi che possano calmierare la situazione. Sarà inoltre di fondamentale importanza cogliere tutte le opportunità offerte dal PNRR così come dalla nuova programmazione dei fondi europei per supportare la crescita del sistema Valle d’Aosta sia da un punto di vista infrastrutturale, sia produttivo».