Chiusura del Tunnel, «Ad oggi non ci sono alternative»
«Ad oggi non ci sono soluzioni alternative». Lo dice l'assessore regionale alle Partecipate Luciano Caveri, rispondendo in Consiglio Valle - giovedì scorso, 12 gennaio - ad un'interpellanza di Pour l'Autonomie, illustrata dal consigliere Augusto Rollandin, sulle future chiusure del Tunnel del Monte Bianco. Per il collegamento tra Francia e Italia, che necessita del rifacimento della volta, si prospettano 3 mesi di chiusura all'anno per 18 anni. «Alla luce della sollecitazione di questo Consiglio - spiega Luciano Caveri - prima di Natale abbiamo incontrato i parlamentari valdostani, ai quali abbiamo consegnato un dossier nel quale si elenca la situazione prospettica del Tunnel del Monte Bianco, un dossier sulle necessità immediate del traforo del Gran San Bernardo e un approfondimento sulle tratte autostradali gestite da Sav e Rav, la cui scadenza delle concessioni è prevista per il 2032». E aggiunge: «Non abbiamo ancora incontrato il viceministro Edoardo Rixi, che ha preso in carico la questione: i parlamentari mi hanno detto che sarà fatto al più presto e che al ministero stanno vagliando le nostre richieste». A ciò, «si aggiunge la questione della prospettiva» afferma l'Assessore, ovvero «i rapporti con la Francia e con Bruxelles, che devono essere tenuti in primis dal governo italiano». E conclude: «Le autorità di Bruxelles hanno avviato una discussione sul futuro della rete transeuropea dei trasporti: è quindi il momento di piazzare un secondo tunnel, dove farlo, uno di base o uno parallelo, dovrà essere l'oggetto della negoziazione con i francesi».
Per Augusto Rollandin «Sarà necessario organizzare al più presto degli incontri per capire l'interesse dei nostri partner a raddoppiare il Tunnel del Monte Bianco».