Mercatino di Natale: ultimi giorni Il bilancio non è positivo per tutti

Chiuderà i battenti domani, domenica 8 gennaio, il Marché Vert Noël ad Aosta. Quindi è tempo di bilanci per questo Mercatino di Natale diventato della discordia perché ha soddisfatto solo alcuni degli espositori presenti. Un desiderio, in ogni caso, è espresso da tutti: ritornare nella storica collocazione al Teatro romano già dalla prossima edizione, dato che la inedita disposizione degli chalet sulle piazze Giovanni XXIII, Caveri e Roncas non è risultata altrettanto attraente e suggestiva dai visitatori.

«Per noi è andata abbastanza bene - afferma Emanuele Garnerone nel suo stand “Les Fromages du Piémont” dell'azienda La Poiana situato in piazza Giovanni XXIII - Tuttavia credo che quest’anno sia mancato un allestimento in grado di creare l’atmosfera natalizia. Speriamo che l'anno prossimo sia migliore, in ogni caso noi ci saremo».

Nella postazione accanto della “Maison Walser D'Socka” di Gressoney Saint-Jean si vendono originali idee regalo. «Personalmente non posso fare un paragone con le edizioni precedenti, perché è il primo anno che sono qui anche se la cooperativa è presente al Mercatino da tempo. - racconta Giulia Gaida - Però tutto sommato direi c’è stata una buona affluenza e i nostri articoli sono stati molto apprezzati sia dai valdostani che dai turisti».

Sempre in piazza Giovanni XXIII è presente lo stand della Società agricola Le Motte di Cogne “Les Pots du Grand Paradis”. «Un Mercatino di Natale straordinario, - assicura il titolare Giorgio Elter - al punto che oserei definirlo il migliore di sempre. Penso che in buona parte ciò sia dovuto al fatto che molti espositori quest'anno hanno rinunciato a partecipare, quindi chi era presente ha lavorato di più». Per la prossima edizione cosa potrebbe essere migliorato? «Il problema di quest’anno sono stati gli spazi ristretti - risponde Giorgio Elter - e quindi gli chalet erano per forza troppo vicini. Poi la mancanza di luoghi per fermarsi e per mangiare, un aspetto importante soprattutto nei giorni di maggior afflusso di visitatori».

In piazza Roncas, nello stand dell'Association Régionale Eleveurs Valdôtains-Arev, che accoglie a rotazione gli associati, è presente l'Azienda agricola di Simone Jotaz di Ollomont. «Avendo condiviso lo chalet con altre aziende non saprei fare un bilancio complessivo. - commenta la madre del titolare Marzia Pilotto - Ci sono ancora dei visitatori ma gli acquisti sono pochi. Credo che questo sia dovuto al fatto che la clientela degli ultimi giorni sia diversa da quella delle vacanze natalizie, cioè più interessata a sciare che al Mercatino di Natale. Un appunto? La piazza dove ci hanno collocato è bella, però certamente non è come il Teatro romano».

In piazza Roncas c'è lo chalet “Bière et Cochons Noirs de la Vallée d'Aoste” dell'Azienda agricola di Elisa Urbano di Arnad che ammette: «Il bilancio non è negativo però non è stata nemmeno una delle edizioni migliori. Forse a causa del fatto che l’allestimento su 3 piazze si è rivelato dispersivo e meno attraente».

Lo chalet vicino è quello della Sezione Valdostana dell’Associazione Nazionale Alpini dove sono di turno le penne nere di Pollein. «Finora abbiamo finito ben 50 damigiane da 54 litri ciascuna di vin brulé oltre a 1.000 litri di succo di mela» calcola Mauro Pepellin, presente assieme a Andrea Millet, Guido Vaudan, Angelo Papa e Marcello Merivot. La generosità degli alpini non si smentisce, perché anche quest’anno il ricavato sarà devoluto in beneficenza, in questo caso all'Associazione La Casa di Sabbia di Gignod.