Chiusa anche la storica edicola nella casetta in legno davanti alla stazione ferroviaria di Aosta
Dal giovedì prima di Natale un’altra edicola si è arresa al progresso o almeno a quello che oggi tutti definiscono progresso. La storica casetta in legno di via della stazione, all’inizio dell’attuale avenue Conseil des Commis, era rimasta il baluardo di una pagina della storia aostana - quella dell’informazione e della vendita di giornali e periodici - sempre più scolorita, senz’altro la più vecchia edicola della città, la cui prima licenza risaliva addirittura a cento anni fa, quando venne costruita in una posizione leggermente diversa, un paio di metri più a nord, all’incrocio con l’attuale via Cretier. Poi per sfruttare lo slargo del marciapiede si spostò, in modo da presentare la sua offerta su entrambi i lati del passaggio pedonale, un luogo veramente caratteristico della nostra Aosta, fino a pochi giorni fa gestito da Rossano Vittori, che aveva preso il posto dei genitori ormai in pensione, nella società Rosati e Vittori Sas. Per Rossano Vittori è arrivata una nuova opportunità di lavoro e come dargli torto, vista la situazione delle vendite nel settore dell’editoria in generale.
Resta comunque la storia minuta, popolare, di questo luogo così particolare, di quando ad Aosta le pubblicazioni arrivavano con il primo treno, quello del mattino presto, e tutti i rivenditori si affollavano - all’inizio con le biciclette dai grandi portapacchi, poi con Ape e furgoncini - al ritiro dei propri pacchi. Ebbene, il primo ad avere i giornali esposti era chiaramente quel chiosco, perché all’epoca il bar della stazione non aveva la particolare licenza. Peraltro lungo l’asse verso il Municipio un’altra edicola si trovava all’angolo di via Festaz all’interno dei giardini pubblici (ormai chiusa dagli anni Settanta) e poi in piazza Chanoux, sotto i portici era il caratteristico chiosco, anche questo un ricordo, come quello di piazza dell’Arco d’Augusto che detenne a lungo il primato di vendite in città.
Nell’edicola dei Rosati e dei loro predecessori si fermavano in tanti. Ad Aosta la vendita dei quotidiani non è mai stata molto elevata, ma quel posto è sempre stato strategico per la vicinanza alle scuole, in primis il Convitto Principe di Napoli poi Federico Chabod, quindi le scuole medie De Tillier, il Liceo Ginnasio, il Liceo Scientifico, i Geometri e i Ragioneria, quando erano i fumetti a farla da padroni tra i giovani. Dal Corriere dei Piccoli, a quello dei Ragazzi, poi l’Intrepido, il Monello, Tex e Zagor, Topolino, tutti quegli studenti leggevano i fumetti, in una lunga stagione durata decenni incredibilmente attiva, con novità praticamente ogni mese, pubblicazioni che iniziavano e magari si concludevano dopo poche uscite, altre che duravano nel tempo, conquistandosi decine di migliaia di affezionati lettori. Così tante pubblicazioni che spesso le edicole ne erano tappezzate all’esterno.
All’edicola di via della Stazione passavano per primi i dipendenti della Cogne del turno delle 6 del mattino, che scendevano verso la famosa passerella per raggiungere lo stabilimento, poi arrivano quelli che smontavano, a seguire gli studenti e gli insegnanti che sbarcavano dai treni dall’alta e dalla bassa valle, un movimento continuo che si affievoliva solamente in serata, con la chiusura rigorosamente dopo le 22, con l’ultimo turno della Cogne. E’ incredibile oggi pensare che di tutto questo non rimanga praticamente nulla e che il ricordo per sopravvivere non possa essere disgiunto da un’adeguata remunerazione economica. Così è finita la storia durata un secolo dell’edicola più antica della città ed ora il testimone è passato ad altre due rivendite, che però fin dagli anni Venti, hanno sempre abbinato alla vendita dei giornali e dei periodici quella dei sali e tabacchi: sono appunto i tabacchini delle vie Croce di Città (all’angolo con via De Sales) e Aubert.