Dossier di Pays d'Aoste Souverain sulla zona franca ai parlamentari
«Per noi la zona franca non è solo l'abbattimento delle imposte ma deve portare benessere a tutto il popolo valdostano, cooperando tutti». A dirlo è Daniela Amato di Pays d'Aoste Souverain. Il movimento indipendentista valdostano ha consegnato ai parlamentari valdostani Nicoletta Spelgatti (Senato) e Franco Manes (Camera) un manuale di 200 pagine che raccoglie la storia della norma statutaria e le sue possibili applicazioni nella nostra regione. «Diamo loro uno strumento per poter agire» afferma Christian Sarteur. Che spiega: «Questa è la dimostrazione che la zona franca non è un marchio di fabbrica di Pays d'Aoste Souverain ma appartiene a tutti i valdostani e fa piacere che nonostante le schermaglie che ci sono in Consiglio regionale i nostri due parlamentari siano qui entrambi, mettendo la Valle d'Aosta davanti».
Nel ricevere il dossier - dal titolo «Zone Franche. Riflessioni e leggi per l'applicazione di un diritto violato» - la senatrice Nicoletta Spelgatti afferma: «Questo è un lavoro che non è stato mai fatto quindi sarà molto utile. Il tema della zona franca può essere declinato in diverse maniere, alcune più fattibili altre meno, e anche quelle fattibili comportano un cambiamento radicale dei rapporti con Roma. Non è facile e siamo stati investiti di un compito enorme. Faremo tutto quello che sarà possibile in sinergia». E aggiunge: «La Valle d'Aosta sta diventando veramente un'isola e si sta spopolando sempre di più, bisogna fare delle politiche attive per riportare le persone a vivere in montagna e rendere il territorio attrattivo. Noi dobbiamo usare tutti gli strumenti possibili per portare a casa dei risultati per la Valle d'Aosta: bisogna invertire la rotta e serve una visione a tutto campo, di cui la zona franca potrebbe essere un tassello importante».
Per il deputato Franco Manes «Il fatto di essere qui entrambi è un'occasione per ribadire non solo che la zona franca era all'interno dei nostri programmi elettorali ma anche che vogliamo portare questo tema in discussione in Parlamento».