Tentato omicidio, barista di Aosta condannato a nove anni e due mesi

Tentato omicidio, barista di Aosta condannato a nove anni e due mesi
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Si è concluso mercoledì scorso, 21 dicembre, con una condanna a 9 anni e 2 mesi di carcere il processo di primo grado che vedeva imputato Stefano Corgnier, 42 anni, titolare del Bar Crazy Fox di Aosta, per tentato omicidio.

Il verdetto è stato emesso dal collegio presieduto dal presidente del Tribunale Eugenio Gramola con giudici a latere Maurizio D’Abrusco e Marco Tornatore. Secondo l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Luca Ceccanti che aveva chiesto una pena di 9 anni e 3 mesi, Stefano Corgnier - difeso dall’avvocato Matteo Iotti - ha ferito con una coltellata al collo Alex Masala, 30 anni, di Aosta, che assistito dall’avvocato Corrado Bellora si è costituito parte civile. Stefano Corgnier dovrà versargli un risarcimento di 25mila euro.

L’episodio si era verificato la sera di mercoledì 30 marzo scorso nel locale gestito dall’imputato. Stefano Corgnier e Alex Masala avevano avuto una discussione, finita poi con l’aggressione, per una donna. In base alla ricostruzione della Procura, Stefano Corgnier non aveva accettato la fine della relazione e soprattutto che lei avesse iniziato a frequentare il suo amico Alex Masala.

Durante l’ultima udienza l’imputato è stato interrogato e ha raccontato la sua versione dei fatti, sostenendo di non voler uccidere il rivale in amore e di essersi difeso perché sarebbe stato Alex Masala ad impugnare il coltello indossando dei guanti di lattice (particolare che non ha trovato riscontri). Quindi Stefano Corgnier ha riferito di aver sfilato il coltello a serramanico, con una lama di 10 centimetri, dalle mani del conoscente. Successivamente, restando alle sue spalle, lo ha colpito non con l’intenzione di ucciderlo - ha sostenuto ancora Corgnier - ma di interrompere la colluttazione. Quindi l’imputato è fuggito dall’uscita sul retro del locale, e si è messo il coltello in tasca - affermando di essere sotto choc -, mentre l’altro contendente dall’ingresso del bar, su via Torre del Lebbroso.

Sul posto sono giunti i carabinieri e i soccorritori del 118 che hanno trasferito entrambi al Pronto soccorso dell’Ospedale regionale “Umberto Parini”. Qui, Stefano Corgnier ha ammesso di aver gettato l’arma nella vaschetta del water nel tentativo di liberarsene, temendo di essere incolpato. Un racconto che però non ha convinto i giudici. Il difensore di Stefano Corgnier, l’avvocato Matteo Iotti, ha annunciato che ricorrerà in Appello.

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