La protesta dei medici di medicina generale “Ignorati nei provvedimenti sul caro energia”
«Siamo al lumicino, interveniamo prima che la medicina generale si spenga e con lei il Servizio Sanitario Nazionale». E’ questo il monito lanciato dalla Fimmg Valle d’Aosta - Federazione Italiana Medici di Medicina Generale che nella giornata di giovedì scorso, 15 dicembre, ha organizzato una protesta spegnendo le luci degli ambulatori in occasione di una “giornata delle visite ambulatoriali a lume di candela”. «Abbiamo voluto dare un segnale forte - dice il segretario valdostano della Fimmg Nunzio Venturella - senza ricorrere a sistemi di protesta più radicali che, in questo momento di picco dell’influenza stagionale e recrudescenza della pandemia, sarebbero contrari al senso di responsabilità verso i cittadini assistiti». Causa della protesta è la mancanza di sostegno ai medici di famiglia per affrontare i costi del caro energia e dell’inflazione. «Probabilmente - prosegue Nunzio Venturella - non è ancora chiaro che il medico di famiglia è un libero professionista convenzionato, assimilabile a una piccola impresa, e come tale tutti gli oneri del proprio studio sono a suo carico, compresa la gestione di personale amministrativo e infermieristico».
A pesare, inoltre, sull’attuale situazione di rincari è il fatto che «il medico di medicina generale non può adeguare le tariffe delle proprie prestazioni ai costi sostenuti essendo un servizio pubblico regolamentato da una convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, peraltro ferma al 2018». La Fimmg Valle d’Aosta ha così voluto lanciare un segnale a tutte le forze politiche, locali e nazionali in vista dell’approvazione della prossima legge di bilancio.