«La nuova legge sulla montagna tenga conto sin dall'inizio del ruolo e dei poteri delle Regioni»
E' necessario che «la nuova legge sulla montagna, di cui il Parlamento italiano si dovrà occupare, tenga conto sin dall'inizio del ruolo e dei poteri delle Regioni.
Quanto non avvenuto nel recente passato».
Così l'assessore regionale agli Affari europei Luciano Caveri, che ha partecipato ai lavori dell'assemblea nazionale dell'Uncem.
«Il punto cardine - ha detto - è una seria perimetrazione della montagna per evitare che “troppa montagna, nessuna montagna” e questo a detrimento della “vera” montagna». Luciano Caveri ha poi ricordato «la questione delicata delle concessioni nel settore idroelettrico, che rischiano di trasferire una risorsa essenziale per la montagna nelle mani di grandi società petrolifere che hanno bisogno di una coloritura “verde” o di fondi d'investimento che operano a mero titolo speculativo».
Lo spopolamento e la crisi demografica, secondo l'Assessore, «devono precedere politiche per mantenere le famiglie in montagna e per farle ritornare, ma senza i servizi pubblici essenziali sarà difficile invertire la tendenza nelle zone più in difficoltà». Criticando la visione della montagna di chi vive in pianura, Luciano Caveri ha ricordato infine che «solo attività economiche solide possono garantire il lavoro per chi abita in montagna, contrastando la scelta illogica di chi vorrebbe montagne senza montanari».