Dibattito in Consiglio Valle sulle infiltrazioni mafiose
Nella seduta del Consiglio Valle di mercoledì scorso, 14 dicembre, il gruppo Progetto Civico Progressista ha voluto conoscere la posizione del Governo regionale sulla necessità di effettuare approfondimenti sui fenomeni mafiosi, con particolare riguardo alle infiltrazioni mafiose nel tessuto politico regionale.
«Le risultanze delle indagini di Geenna e Egomnia, che hanno appurato la presenza della mafia in Valle d'Aosta hanno avuto un forte impatto sulla società e sulla politica valdostana, generando diffusa preoccupazione. - ha evidenziato la capogruppo Erika Guichardaz - Abbiamo chiesto di trovare un luogo di confronto tra consiglieri per avviare una riflessione al nostro interno sulla presenza delle infiltrazioni mafiose sul territorio e nel tessuto politico locale. Discutendo una nostra mozione il Presidente del Consiglio ha evidenziato che la prima Commissione consiliare, che ha competenza in merito, non era lo strumento idoneo dove affrontare il tema. Chiediamo al Presidente della Regione quale sia la posizione del Governo e quali il luogo e lo strumento più idonei per un approfondimento dei consiglieri sugli esiti di queste inchieste».
Il presidente della Regione Erik Lavevaz ha sottolineato che «La tematica delle infiltrazioni mafiose sul territorio è di assoluta importanza a prescindere dalle ultime indagini. Premetto che il Presidente della Regione è membro dell'Osservatorio regionale antimafia in quanto Presidente e non in virtù delle attribuzioni di funzioni prefettizie. Per quanto riguarda le funzioni svolte dall'Osservatorio, segnalo che queste sono chiaramente indicate nella legge istitutiva di questo organismo e credo che sia il luogo dove poter dibattere certe tematiche anche se non sono rappresentati tutti i Consiglieri regionali, è il luogo dove poter fare determinati approfondimenti, tenendo presente che non si tratta di un tribunale. Per quanto riguarda l'attenzione alla presenza delle associazioni mafiose sul territorio, nell'ultimo anno, la Regione ha fatto notevoli passi in avanti, avviando una serie di iniziative, prima tra tutte l'adesione all'associazione Avviso Pubblico. Stiamo poi procedendo con una formazione mirata rivolta ad amministratori e dipendenti della Regione e degli enti locali che permetta di riconoscere i rischi di infiltrazione. Abbiamo alzato molto il livello di attenzione e sicuramente non dobbiamo abbassarlo».
Nella replica, Erika Guichardaz ha definito la risposta «Un cane che si morde la coda: il Presidente ci dice che l'Osservatorio ha nei suoi compiti queste funzioni, ma nell'Osservatorio non ci sono tutti i consiglieri e la presenza della criminalità organizzata in Valle d'Aosta e le forme con cui si presenta devono essere invece patrimonio di tutti i Consiglieri. Evidenzio inoltre che l'Osservatorio, ad oggi, si è riunito solo 2 volte, una per la nomina del Presidente e una per definire gli incontri con Avviso Pubblico»
La consigliera di progetto Civico Progressista Chiara Minelli ha aggiunto: «Gli incontri organizzati dall'Osservatorio fino ad ora sono stati molto interessanti ma hanno avuto una scarsa partecipazione, sia da parte del pubblico che da parte degli amministratori di enti locali e regionali. Sarebbe opportuno mettere a disposizione della prima Commissione e di tutto il Consiglio la documentazione prodotta nel corso di tutti questi seminari formativi e trasmetterla anche al Celva che, se lo ritiene, potrà girarla a tutti gli enti locali valdostani. Alla luce di quanto emerso sia durante l'ultimo incontro organizzato dall'Osservatorio, sia negli interventi nell'ambito della cerimonia di intitolazione del Tribunale al pretore Giovanni Selis, relativamente alla penetrazione della 'ndrangheta in Valle d'Aosta, ribadiamo la necessità di affrontare il problema a tutti i livelli, anche in Consiglio Valle».