Enrico Cheillon, una vita tra i tavoli verdi del Casinò e 6 mesi al timone della Casa da gioco
E’ mancato nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, 7 e 8 dicembre, Enrico Cheillon, presidente del consiglio di amministrazione del Casinò di Saint-Vincent per sei mesi da febbraio ad agosto del 2008. Nominato a metà febbraio di quell’anno (presidente della Regione Luciano Caveri e assessore alle Finanze Aurelio Marguerettaz), con lui al vertice della Casa da gioco furono chiamati Roberto Varvello amministratore delegato e Roberto Oggiani, Walter Lillaz, Sergio Vitali consiglieri. Consiglio di amministrazione che arrivava dopo quello guidato da Moreno Martini. Ad agosto dello stesso anno il passaggio di consegne a Luca Frigerio, amministratore unico portato al comando del Casinò dal nuovo presidente della Regione Augusto Rollandin.
Classe 1940, sposato, tre figli, residente a Saint-Christophe, Enrico Cheillon ha trascorso buona parte della sua carriera lavorativa tra i tavoli verdi: a Saint-Vincent e una breve parentesi a Sanremo, fino alla pensione nel 2003. Carriera iniziata nel 1974 come controllore regionale, per poi diventare nel 1990 vice commissario regionale e nel 1998 commissario. Poi sei mesi, a cavallo tra il 2000 e il 2001, alla casa da gioco di Sanremo come consulente. Infine nel 2003 la pensione.
Chi ha lavorato con lui lo ricorda come una persona sulla quale si poteva fare affidamento. E non a caso era stato chiamato a dirigere il Casinò in un periodo di profonda difficoltà. Un uomo molto equilibrato: stile e serietà oltre che profondo rispetto delle istituzioni caratterizzavano ogni suo gesto, decisione o interlocuzione. Nei ruoli di comando a vario titolo ricoperti mai faceva leva sulla sua autorità mentre prediligeva umanità e cordialità che qualche volta sfociava in un delicato e perspicace «sense of humour».
Il funerale è oggi sabato 10 dicembre alle 15 a Saint- Christophe, Enrico Cheillon lascia la moglie Maria Luisa Barbano e i figli Lara, Stefania e Massimiliano.