Il pediatra sotto accusa per la bambina morta di influenza: «Linciato sui social»
Martedì scorso, 6 dicembre, il Tribunale di Aosta ha accolto una nuova udienza del processo al pediatra Marco Aicardi, 49 anni, di Verrayes, accusato di omicidio colposo per la la morte a 17 mesi di Valentina Chapellu, visitata e dimessa per 4 volte dall’Ospedale Beauregard di Aosta. «Non mi sono rifiutato di visitare la bambina. - ha sottolineato l’imputato - Ho letto ciò che è stato dichiarato e mi ha fatto molto male. Rifiutare una visita di Pronto Soccorso è deontologicamente grave. Sappiamo tutti che è anche un reato. Io non ho mai rifiutato una visita in vita mia». In prima battuta, è stata la ricostruzione del pediatra durante la sua deposizione in aula, «Ho chiesto alla mamma perché tornasse in Pronto Soccorso e non dal medico curante e lei mi ha spiegato che non riusciva a raggiungerlo». A quell’osservazione, Marco Aicardi ha ricordato alla donna il «Diritto di ottenere una visita presentandosi in ambulatorio in orario di apertura, anche senza prenotazione telefonica». Poi il dottor Aicardi ha espresso tutta la sua amarezza: «Chi fa il pediatra non lo fa per accompagnare alla morte un bambino». E ha aggiunto di essere vittima di «Una campagna mediatica estremamente dura, sui social sono stato linciato». Affetta da influenza A, la piccola morì il 17 febbraio 2020 a causa - emerge dalla perizia svolta con incidente probatorio - di una sovrainfezione batterica. Alcuni giorni prima, l'11 febbraio, quando Aicardi la visitò all’Ospedale Beauregard di Aosta, le sue condizioni - sempre secondo i periti Cinzia Immormino e Antonio Francesco Urbino - erano sufficientemente gravi da indicare un periodo di osservazione prolungato e un eventuale ricovero, in cui eseguire esami ematochimici e strumentali. 2 giorni dopo, il disperato trasferimento al Regina Margherita di Torino, dove poi è morta. Nell'udienza di martedì scorso sono stati sentiti alcuni consulenti di parte. Secondo quelli della difesa, in particolare, manca il nesso causale. Il giudice monocratico del Tribunale di Aosta Marco Tornatore ha deciso di disporre d'ufficio un'altra perizia medica: nella prossima udienza, martedì 20 dicembre, il magistrato incaricherà il medico legale Andrea Verzelletti e il pediatra Alberto Arrighini, entrambi degli Spedali civili di Brescia, e formulerà il quesito su cui dovranno relazionare. È emerso inoltre che tra la famiglia e l'azienda Usl, responsabile civile, è stata raggiunta un'intesa, in corso di formalizzazione: la definizione dell'accordo porterà alla revoca di costituzione di parte civile.