Bilancio, dalla Regione un fondo straordinario di 6,3 milioni ai Comuni contro i rincari dell’energia
Un fondo straordinario da 6,3 milioni di euro da destinare ai Comuni per far fronte alle maggiori spese dovute ai rincari energetici e all'aumento dei costi delle materie prime. È quanto prevede il bilancio di previsione pluriennale 2023-2025 della Regione, illustrato durante l'assemblea del Consiglio permanente degli enti locali della Valle d'Aosta, dal presidente della Regione Erik Lavevaz e dall'assessore regionale alle Finanze Carlo Marzi. Altra nota positiva è la deroga a credito sulla legge 48, che regola i rapporti tra la Regione e e enti locali in materia di finanza locale.
«Nel 2021 - spiega il presidente Erik Lavevaz - il gettito Irpef a disposizione era 221 milioni ma l'importo determinato ai sensi della 48, in deroga, era di 198 milioni quindi inferiore e a debito. Nel 2022 invece il gettito Irpef a destituzione era di 171 milioni e l'importo destinato a finanza locale era di 218 milioni, quindi più alto rispetto a quanto previsto dalla legge 48. Ora numeri sono ancora in crescita, il budget di finanza locale ai sensi della legge 48 dovrebbe essere di 164 milioni ma in realtà sul bilancio trovate 226 milioni». Una cifra «che è da tenere nella giusta considerazione - dice il Presidente - nella logica dello sforzo che l'amministrazione regionale fa e continua a fare in senso federalista in cui crediamo per dare maggiore autonomia agli enti locali».
Il bilancio di previsione e la legge di stabilità sono stati licenziati dall'assemblea dei sindaci con un parere positivo «con osservazioni». Sul tavolo sono arrivati la richiesta di creare un fondo straordinario analogo a quello pensato per i Comuni anche per le Unités, il sollecito al versamento da parte della Regione dei soldi promessi al Bim, il Bacino imbrifero montano che si occupa della gestione del servizio idrico, per evitare l'aumento delle tariffe, la necessità di risolvere il problema della carenza dei segretari comunali e di modificare i limiti assunzionali in ragione del fabbisogno di personale degli enti locali ed infine una più ampia e spesso invocata revisione delle leggi sulla finanza locale.
«Siamo soddisfatti per la deroga inversa alla legge 48 e per il riconoscimento dei 6,3 milioni di euro perché in questo momento dobbiamo tutti far fronte a delle spese impreviste - dice il presidente del Cpel e sindaco di Hône Alex Micheletto - ma vedremo quest'ultima misura solo nel 2023 e non in un'ottica plueriennale. Immagino che questa mancanza sia legata alla necessità di mettersi a tavolino e rivedere l'intero sistema della finanza locale», che comprende «la legge 6, la legge 48 e l'extragettito Irpef». Su quest'ultimo punto, per Micheletto, «sarà oppotuno definire una soglia minima sotto cui non si può andare». L'assemblea ha anche definito i criteri con cui i 6,3 milioni di euro saranno ripartiti tra i diversi Comuni. Il principio adottato è quello della solidarietà tra enti, che prevede «l'applicazione tout court dei criteri stabiliti dalla legge 48 senza correttivi». Unica eccezione riguarda il Comune di Aosta «che ha dato la disponibilità a ricevere il 16 per cento della somma al posto del 17,3 per cento definito dalla legge».
Le cifreL'andamento tracciato da questo bilancio di previsione è senza dubbio positivo con un aumento delle entrate, significativamente superiori a quelle del 2022 «e questo ci ha permesso di fare dei ragionamenti più compiuti. Le maggiori entrate si distribuiscono in tutti settori, i più interessati sono la sanità, le finanze e opere pubbliche e lo sviluppo economico». Parole del presidente Erik Lavevaz.
«Dopo molti anni - spiega l'assessore regionale alle Finanze Carlo Marzi - siamo riusciti a presentare il bilancio rispettando i termini temporali massimi del 31 ottobre e abbiamo voluto confrontarci immediatamente con le associazioni e le parti sociali subito dopo averlo presentato al Consiglio Valle, incontrando la seconda commissione competente».
Il bilancio pareggia sui 1,7 miliardi di euro per il 2023, 1,5 miliardi di euro per il 2024 e 1,5 miliardi per il 2025. Nel triennio di bilancio «non è previsto alcun ricorso all'indebitamento - si legge in una nota -, ma concorrono al raggiungimento del pareggio di bilancio entrate derivanti dal rientro di fondi dalla gestione speciale presso la Finaosta spa».
Il totale delle entrate per il 2023, al netto delle partite di giro, è di 1.522 milioni di euro, con un aumento di 135 milioni (più 9,7 per cento) rispetto al totale delle entrate previste per il 2022, che era di 1.387 milioni di euro.
Di queste le entrate tributarie ammontano a 1.215 milioni per il 2023, rispetto a 1.165 milioni previsti per il 2022, e costituiscono circa l'80 per cento delle entrate totali e sono da suddividere in 134 milioni di tributi propri e 1.081 milioni di compartecipazioni ai tributi erariali. Per quanto riguarda le spese, le risorse disponibili, al netto delle partite di giro e del fondo pluriennale vincolato, sono pari a poco meno di 1.582 milioni di euro per il 2023, 1.441 milioni per il 2024 e 1.412 milioni per il 2025. Di questi, 82,8 milioni per ciascuna annualità sono stanziati a titolo di contributo regionale al risanamento della finanza pubblica. Tra le risorse disponibili, la spesa corrente per l'anno 2023, al netto del contributo allo Stato, è di poco meno di 1.200 milioni di euro (erano 1.100 nel 2022), mentre gli investimenti previsti ammontano a 327 milioni di euro (erano 247 nel 2022).
Per quanto concerne la distribuzione delle spese spiccano quelle destinate alla “Tutela della salute”, cui è destinato il 23,61 per cento delle risorse e quelle per “Istruzione e diritto alla studio” (12,42 per cento), questi 2 settori, che rappresentano i servizi primari dell'intervento pubblico, coprono il 36 per cento degli stanziamenti complessivi, un dato questo positivo anche come chiave di lettura delle scelte sottese a questo bilancio.
Seguono con 6,51 per cento i servizi sociali con il 6,47 per cento i trasporti e la mobilità e con il 5,37 per cento l'ambiente e il territorio.