L’ultimo saluto a “Cello” Arlian, insegnò i segreti della Fontina

L’ultimo saluto a “Cello” Arlian, insegnò i segreti della Fontina
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E’ mancato per un infarto sabato scorso, 12 novembre, nella sua casa di Saint-Barthélemy Marcello Arlian, apprezzato tecnico regionale del settore lattiero-caseario, in pensione dal 2015. Aveva 69 anni. Proprio a Saint-Barthélemy era nato l’8 maggio del 1953 - 4 anni dopo la sorella Michelina - da papà Giuseppe e mamma Adelina Berriat. Studiò ad Aosta all’Ecole Pratique d’Agriculture - ora Institut Agricole - per perfezionare la propria preparazione all’istituto lattiero-caseario di Lodi, in Lombardia. Trovò lavoro come casaro prima per Paul Plat di La Salle e in seguito al caseificio di Morgex. Venne poi assunto in Regione, dove per tanti anni ha ricoperto il ruolo di tecnico del settore lattiero-caseario con passione e precisione, grazie alla sua competenza maturata non solo con gli studi teorici ma pure con l’esperienza pratica. Girava tra gli alpeggi e i caseifici - soprattutto dell’Alta Valle ma un po’ in tutta la regione - per verificare i processi di caseificazione e suggerire soluzioni ad eventuali problemi. Ha contribuito così concretamente - con i suoi preziosi consigli - a migliorare i metodi di produzione della Fontina. Con il tempo, era diventato una figura famigliare tra gli allevatori: i suoi modi gentili e rispettosi e la sua capacità di ascolto lo avevano fatto apprezzare da tutti. Dietro la barba più o meno folta e un carattere inizialmente schivo, “Cello” si rivelava poi una persona di cuore, generosa, con una ironia sottile. Durante gli anni di lavoro abitava a Brissogne ma appena poteva tornava nella sua Saint-Barthélemy, dove sono stati celebrati i suoi funerali giovedì scorso, 17 novembre. Lascia la sorella Michelina con il marito Ivo Vittaz e i nipoti Jean-Paul e Manuel.

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