I sindacati: “La politica pensa all’ennesimo rimpasto e non ai problemi della nostra sanità”

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«La sanità valdostana versa in gravi condizioni legate alle note carenze di personale, alle liste d’attesa infinite e all’impossibilità di effettuare una programmazione a medio e lungo termine, quest’ultima causata dall’avvicendamento, negli ultimi 5 anni, di ben 6 Assessori alla Sanità, con 3 legislature e 7 Giunte e, a cascata, molteplici cambi dei vertici dell’azienda Usl. Le criticità del nostro sistema sanitario regionale sono solo in modesta parte il frutto della “congiuntura” nazionale o della recente pandemia Covid, in quanto sono soprattutto il risultato dell’assenza di progettualità e di continuità nell’azione di governo - e, di rimbalzo, a livello aziendale Usl - dovuta appunto ai troppi cambi al comando». E’ questo il pesante affondo delle organizzazioni sindacali Anaao Assomed, Aaroi, Cimo e Snr in una nota intitolata «Mentre il governo regionale pensa all’ennesimo rimpasto, alla salute dei cittadini ci penserà qualcun altro». «Il percorso volto a trovare soluzioni alle gravi criticità che paralizzano la sanità pubblica ospedaliera, iniziato con l’incarico dell’assessore Roberto Barmasse e con l’insediamento del nuovo direttore generale, per quanto difficile e tortuoso, si è tradotto con la promulgazione, per la prima volta nella storia regionale, della legge di attrattività per medici e infermieri (seppure da perfezionare e allargare in futuro a tutte le figure sanitarie non ancora coinvolte) e con la definizione di progetti per l’ammodernamento strutturale di ospedale e territorio. - scrivono i sindacati - È inoltre iniziata una trattativa per portare avanti altre fondamentali azioni, quali il rinnovo dell’atto aziendale (scaduto da quasi 2 anni), l’emanazione di leggi finalizzate alla riorganizzazione della sanità pubblica ospedaliera valdostana, la modifica della normativa sulle prestazioni aggiuntive per abbattere efficacemente le liste di attesa e rendere l’operato dei sanitari strutturati competitivo rispetto a quello dei medici e infermieri a gettone e rispetto alle strutture sanitarie della Svizzera e delle regioni limitrofe che, invece, non perdono tempo. Tutto ciò è ora fermo, in attesa degli ennesimi avvicendamenti politici che, evidentemente, saranno forieri di una frettolosa legge di bilancio e, in ambito di sanità pubblica regionale, di paralisi o revisioni sistematiche di tutta una serie di proposte volte a migliorare il lavoro degli operatori sanitari e, conseguentemente, le cure offerte ai pazienti». «Servono stabilità e progettualità per contrastare il dissanguamento delle casse pubbliche dovuto alla mobilità passiva da parte dei cittadini che vanno a farsi curare altrove quando, grazie a qualità ed abnegazione del personale ospedaliero valdostano, potrebbero ricevere lo stesso - o addirittura migliore - trattamento in Valle. - concludono i sindacati - Ma, evidentemente, per la politica della nostra piccola e fragile Regione, le priorità sono altre».

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