«The First Thursday», il turismo passato ai raggi x

«The First Thursday», il turismo passato ai raggi x
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Dai dati statistici sull’andamento estivo valdostano alle testimonianze dirette di coloro che vivono il turismo dall’interno, le narrazioni di ristoratori e albergatori e i resoconti degli esperti del settore. Di questo si è parlato nel secondo appuntamento con «The First Thursday» (dopo il focus di ottobre sulla cosiddetta smart agriculture) giovedì 3 novembre scorso al Teatro della Cittadella dei Giovani di Aosta. Evento organizzato con la collaborazione della Bcc Valdostana, il patrocinio dell’Università della Valle d’Aosta e la partnership dell’agenzia TurismOK.

Dopo il 2020 e il 2021 segnati dall’incertezza pandemica e dalle restrizioni alla circolazione dovute al green pass, l’estate del 2022 si è rivelata buona nonostante la diminuzione della permanenza media essenzialmente dovuta al caldo torrido e il calo di arrivi e presenze registrato tra luglio e agosto.

«Tra le variazioni subite dalla presente stagione estiva rispetto alle precedenti - ha rilevato Jean Paul Tournoud, direttore dell’Osservatorio turistico della Valle d’Aosta di TurismOK - figurano una crescente insicurezza legata alla programmazione a causa dei cambiamenti climatici, il ruolo sempre maggiore delle agenzie di viaggio online quali strumenti di marketing e vendita con conseguente inasprimento delle politiche tariffarie, un aumento lineare dei prezzi privo però di ripercussioni immediate sul pubblico e una consapevolezza elevata da parte della clientela circa i meccanismi di vendita. Riscoperta nel 2022 per questioni climatiche e nel 2021 per questioni di sicurezza, la montagna a oggi sente sempre di più la necessità di valutare e definire bene aperture e chiusure delle attività sulla base dei mutamenti meteorologici, programmare piani alternativi nell’eventualità di una crisis management, ricercare personale aggiuntivo tramite elementi di welfare e trovare soluzioni tecnologiche maggiormente integrate».

La competitività delle aziende valdostane non può prescindere - ha rilevato ancora Jean Paul Tournoud - dalla qualità del personale assunto e dalla volontà delle aziende stesse di aprirsi a una crescente forma di digitalizzazione. Considerazioni condivise dalla presidente Fipe giovani di Confcommercio Valle d’Aosta Maria Elena Udali e da Giorgia Vigna Lasina presidente dei Jeunes Hôteliers Valdôtains Adava che hanno segnalato «la necessità quantomai urgente di aprirsi a quel vasto mondo che è la tecnologia sia quanto al reclutamento dei propri impiegati sia quanto alla pubblicizzazione della propria impresa tramite portali specifici e social network».

Aimé Pernettaz - destination manager di “TurismOK” - ha voluto evidenziare la «dimensione sempre più globale del turismo, che nel solo 2020 ha condotto circa 1 miliardo e 400 milioni di persone a viaggiare e spostarsi mantenendo comunque fermo un occhio di riguardo per il versante dell’ecologia e della salvaguardia del patrimonio naturale all’interno della propria destinazione», Davide Vuillermoz presidente della Pila ha dichiarato la propria soddisfazione «per essersi riconosciuto pienamente nel quadro illustrato in quanto gestore del triplice comprensorio di Pila, Cogne e Crevacol».

«I dati ci insegnano quanto possa essere semplice produrre turismo culturale in Valle d’Aosta, quasi una mission per il Forte di Bard, che assieme al suo pittoresco borgo è in grado di attirare quasi 250 mila visitatori annui ma, come d’altronde tutta la regione, risulta ancora incapace di attrarre e intercettare quei flussi internazionali maggiormente propensi a effettuare soggiorni prolungati» ha concluso Ornella Badery presidente del Forte di Bard.

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