Il passo indietro: «Gli alleati preoccupati da possibili "rivisitazioni" degli Assessorati e delle relative deleghe»

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Renzo Testolin ha affidato le motivazioni del suo passo indietro a una lunga nota ricca di riflessioni e con qualche accenno polemico. La pubblichiamo integralmente.

«Mi permetto di esprimere in premessa di queste poche righe le emozioni che si possono provare dopo alcuni anni passati ad aspettare il risultato di indagini che tuo malgrado ti hanno coinvolto e che hanno tolto il sorriso alla tua famiglia e ai tuoi amici lasciandoti da solo ad affrontare pensieri cupi, incredulo rispetto al dover vivere situazioni che non ti appartengono.

In politica però, se vuoi essere coerente con le tue scelte ed il tuo impegno, i tuoi sentimenti devi "annegarli" velocemente per lasciare posto al pragmatismo indispensabile a dare le risposte attese da chi ti ha dato fiducia.

Senza nulla chiedere il 28 ottobre scorso mi è stata presentata, dal Presidente Lavevaz, la proposta di valutare la possibilità di dare la mia disponibilità ad assumere l'incarico di formare un eventuale nuovo governo regionale e tutto ciò alla luce delle mutate situazioni che si erano venute a creare ed in funzione di un risultato elettorale, quello del 2020, che mi aveva visto essere largamente il più votato nella lista dell'Uv, movimento al quale, in questo momento, spetta l'indicazione del Presidente della Regione.

Presi alcuni giorni di tempo per "riassettare" le idee e le emozioni di quei momenti, forte di un ritrovato entusiasmo e di rinnovati stimoli, convinto che questo passaggio potesse rappresentare anche per il mio movimento una occasione di rilancio per una ritrovata serenità dopo i momenti di tempesta che lo stesso movimento aveva ingiustamente vissuto assieme ai suoi uomini, mi sono reso disponibile per ricoprire l'incarico proposto. Da sempre credo infatti che, come in tutti i lavori, ma soprattutto in politica, assumersi le dovute responsabilità e lavorare siano il solo modo per ripagare i cittadini che ti hanno dato fiducia.

Questa mia disponibilità, al netto di sofismi intellettuali ed interpretazioni autentiche di qualcuno, è stata, in data 31 ottobre, ufficialmente trasformata dal Comité Fédéral dell'Uv in un mandato a lavorare per la costruzione di un nuovo governo regionale da costruirsi nel perimetro delle attuali forze di maggioranza in Consiglio Valle. Tale situazione è stata comunicata ufficialmente, in data 3 novembre, dalla commissione politica dell'Uv alle commissioni politiche di FP-PD, Alliance Valdôtaine - VdA Unie, Stella Alpina e Evolvendo. Le stesse commissioni politiche si sono prese l'impegno di discutere la proposta nei loro rispettivi movimenti prima di ritrovarsi per una restituzione dei vari confronti interni.

Dopo 5 giorni, alla fine della giornata di mercoledì 9 novembre, in alcuni casi anche in spregio a decisioni già assunte dai propri direttivi di riferimento, le quattro forze politiche hanno preferito non incontrare la delegazione politica dell'Uv ma di affidare i loro desiderata ad un improbabile e istituzionalmente poco corretto comunicato stampa congiunto che tacciava ingiustamente l'Uv di poca chiarezza e di aver creato confusione nel percorso di confronto.

La scelta dell'Uv è stata al contrario assunta con chiarezza dall'organo deputato a farlo e con altrettanta chiarezza è stata comunicata agli alleati nel confronto tra le commissioni politiche del 3 novembre.

A fronte di questi comportamenti e delle perplessità espresse dai gruppi facenti parte della maggioranza, forse, in questa fase, più sensibili e preoccupati da possibili "rivisitazioni" degli assessorati e delle relative deleghe più che attenti invece alle opportunità di possibile rilancio dell'azione amministrativa nel suo complesso, oggi ritengo più opportuno, per la stabilità della maggioranza stessa e per salvaguardare la continuità amministrativa della nostra Regione, fare un passo indietro e ritirare la mia disponibilità da Presidente incaricato in modo da sollevare anche il mio movimento da ogni ulteriore difficoltà nel confronto con gli altri movimenti e partiti della maggioranza. Auspico che questa scelta possa agevolare ed accelerare il percorso di ricomposizione della Giunta, iniziato, per quanto mi riguarda, dieci giorni fa con il massimo entusiasmo e, come sempre, con la massima serietà ed impegno ma che non pienamente condiviso si è voluto trasformare in una pantomima poco opportuna oltre che poco rispettosa del delicato momento che cittadini ed imprese stanno affrontando.

Sono certo che il presidente Erik Lavevaz nei prossimi giorni saprà finalmente chiudere il cerchio con un indispensabile completamento dell'esecutivo che possa ridare piena potenzialità all'azione di governo.

Personalmente rimango, come sempre, a disposizione del mio movimento e del mio gruppo per lavorare dove e per quello che mi verrà richiesto».

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