Tra le misure antibullismo anche il divieto di utilizzare il telefonino

Tra le misure antibullismo anche il divieto di utilizzare il telefonino
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«Verrès non è il Bronx a New York o la banlieue di Parigi». A precisarlo è il sindaco Alessandro Giovenzi, dopo l’incontro, che si è svolto in Regione, martedì scorso, 8 novembre, successivamente alla riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato per esaminare le problematiche legate al disagio giovanile nel Comune della Bassa Valle.

«Tutte le parti coinvolte, Dirigenza scolastica, Forze dell’Ordine e organi istituzionali, hanno espresso il massimo impegno per fornire, a seconda delle rispettive competenze, il loro contributo e la loro collaborazione. - precisa Alessandro Giovenzi - Ma non bisogna creare allarmismi. Non crediamo che la nostra zona sia peggio di altre delle Valle d’Aosta. Certo, occorre mantenere alta l’attenzione in modo da prevenire episodi futuri di violenza tra giovani. Però dobbiamo essere chiari: non è solo il contesto della scuola che deve essere monitorato, ma l’intero territorio». Insomma, il Sindaco invita a mantenere la calma dopo i fatti recentemente accaduti vicino all’Isiltp. Protagoniste alcune ragazzine delle scuole superiori che si erano malmenate alla fermata del bus situata proprio davanti all’istituto. La scena, ripresa con un telefonino, probabilmente da alcuni compagni, era finita subito in rete e poi messa in onda da un trasmissione televisiva pomeridiana di Rai2 durante una puntata contro il bullismo. «E’ stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso» ammette Alessandro Giovenzi.

Secondo il Sindaco in paese è presente sicuramente un gruppo di ragazzi turbolenti, che però non è nell'ambito della scuola. Infatti si tratta di maggiorenni, quindi già usciti dal percorso scolastico. Esiste poi un problema di spettacolarizzazione di alcuni gesti, a causa dell’uso (e dell’abuso) dei mezzi tecnologici e dei social. Da non sottovalutare inoltre, il fatto che un paese di 2.500 abitanti ospita una struttura scolastica in cui vi sono 900 persone. Quindi il monitoraggio degli studenti all’arrivo e all’uscita da scuola andrà sicuramente aumentato. Tra le prime misure adottate, infatti, l’istituto scolastico che ha differenziato l’orario di uscita tra superiori e medie. Altri provvedimenti, come l’intensificazione dei controlli, verranno messe in atto nei prossimi giorni. «Stiamo valutando il da farsi, ne parleremo in un prossimo incontro» annuncia il Sindaco.

Secondo il questore di Aosta Ivo Morelli «A Verrès esiste sicuramente un problema di percezione di sicurezza ma nella realtà valdostana parlare di baby gang non è corretto, perché è necessario definire i fenomeni con i giusti termini». Si tratterebbe in sostanza di ragazzi che ancora non hanno capito quali sono le conseguenze di comportamenti eccessi, in alcuni casi stimolati dall’abuso di alcolici. A distinguerli dalle baby gang è, ad oggi, l'assenza di reati.

«Non parliamo di numerose bande coinvolte in risse. - sottolinea il questore Morelli - Si tratta di un gruppo che ha assunto atteggiamenti più decisi, sul quale già l’Arma dei carabinieri stava facendo degli accertamenti che verranno ulteriormente approfonditi. E ciò proprio per far capire a questi giovani che quel tipo di comportamento può avere una deriva negativa per il loro futuro. Perché quando si è in gruppo vengono trascinati anche ragazzi perbene, che hanno famiglie alle spalle e che probabilmente devono fare uno sforzo ulteriore per gestirli, per capire cosa fanno, come utilizzano il telefonino». A tal proposito il questore Ivo Morelli ammonisce: «Vedremo cosa pubblicano sui social: se si tratta di cose sbagliate, monitorandole, possiamo anche porre in essere delle misure di prevenzione, che impediscano al ragazzo l'utilizzo del telefono».

Da sinistra il sindaco di Verrès Alessandro Giovenzi e il questore Ivo Morelli

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