Les Crêtes, la vendemmia più lunga si concluderà sabato 12 novembre
«È stata un’annata segnata dalla siccità che da un lato ci ha portato a fare solo 3 trattamenti e dall’altro lato a ottenere un’uva estremamente sana. Inoltre, va detto che anche le rese in trasformazione si sono rivelate in linea con le medie». Lo dice Giulio Corti dell’azienda vitivinicola Les Crêtes di Aymavilles che, ormai in chiusura di vendemmia, ha raggiunto i 2.500 quintali di uva raccolta, esattamente il 25 per cento in più del 2021 ma il 10 per cento in meno rispetto al 2020. «Abbiamo ottenuto vini molto interessanti e rispondenti alle caratteristiche del nostro territorio. - prosegue Giulio Corti - In questo senso anche le acidità non sono venute meno, garantendo vini con ottima struttura, complessità e accompagnati da un corredo acido corretto. Si sta sempre più delineando la vendemmia 2022 come la più lunga nel tempo».
Il periodo di vendemmia per Les Crêtes è iniziato lo scorso 16 agosto con le basi spumante, mentre nei giorni scorsi sono state raccolte le varietà più tardive tra cui il Fumin. Con la vendemmia delle uve rimaste in pianta - Fumin e Neret - sabato prossimo, 12 novembre, l’azienda di Aymavilles chiuderà l’annata di raccolta negli oltre 30 ettari di terreno coltivati a vite. Per l’occasione sarà possibile assistere alla lavorazione e alla trasformazione in mosto. L’iniziativa rientra nel programma di eventi organizzati dall’azienda, in collaborazione con la Cave des Onze Communes.
Venerdì 11 novembre, alle 15, è in programma una tavola rotonda - con relatore Rudy Sandi - dedicata al territorio vitivinicolo valdostano, ai suoli sin dalla loro geologia con particolari accenni all’areale di Aymavilles. Seguirà l’incontro con l’enologo e ricercatore Giulio Moriondo sui vitigni Fumin e Neret, 2 varietà autoctone tardive che trovano un interesse sempre maggiore per carattere e struttura, e poi una degustazione dei prodotti delle aziende di Aymavilles: Didier Gerbelle, Cave des Onze Communes e Les Crêtes.