A Châtillon premiati i migliori mieli valdostani

A Châtillon premiati i migliori mieli valdostani
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E’ stata anche quest’anno una vetrina d’eccellenza per gli apicoltori valdostani la Sagra del Miele di Châtillon che ha avuto il suo culmine con la mostra-mercato di domenica scorsa, 30 ottobre. Un’occasione per fare il punto sulla produzione del 2022, sicuramente migliore rispetto a quella dell’anno precedente. «I raccolti sono stati molto buoni, soprattutto per il tiglio, meno per il castagno che ha un fiore delicato che ha patito il caldo e anche per il tarassaco e il millefiori di montagna. - spiega Patrick Stevenin di Ayas, presidente del Consorzio Apistico della Valle d’Aosta - Mentre nell’aprile 2021 una gelata aveva causato problemi, la primavera 2022 è stata buona per il miele di acacia che produciamo in Piemonte. Abbiamo dovuto nutrire le api a maggio per stimolarle e da metà luglio per non farle morire, anticipando di circa un mese la nutrizione di fine estate per dare loro scorte. Dopo i fieni, non ci sono più state fioriture per via della siccità. I cambiamenti climatici hanno conseguenze anche sulla produzione di miele, poiché le api hanno bisogno di freddo per chiudersi nel glomere e interrompere la covata dell’ape regina, mentre, se lavorano troppo in autunno e in inverno, il rischio è che in primavera si spopolino gli alveari».

Soddisfatto della Sagra di quest’anno - che ha visto un flusso continuo di visitatori per tutto il giorno e vendite elevate - Patrick Stevenin spezza una lancia a favore del Consorzio: «Con una quota di appena 30 euro l’anno, offre corsi di apicoltura a prezzi agevolati per gli iscritti, un laboratorio per la smielatura all’apiario didattico di Saint-Marcel e agevola il dialogo tra la categoria e le autorità regionali».

«La Sagra è sempre una bella festa, dove ci ritroviamo tra apicoltori per scambiare opinioni e possiamo degustare il miele degli altri. - commenta Andrea Parisi della Maison Brenla di Morgex, che conta 30 arnie - L’unico problema di quest’anno è che le fioriture erano sovrapposte: il rododendro era già in fiore a inizio giugno».

Soddisfatto per l’esperienza e la qualità dei mieli anche Sandro Diémoz di Ollomont, che ha 35 arnie e che negli ultimi 3 anni ha sempre partecipato alla Sagra: «Quest’anno sono andate bene la primavera e la prima parte dell’estate, mentre sono mancate le 3 settimane nel cuore dell’estate per via della siccità che ha compromesso il raccolto».

«L’annata è stata soddisfacente, decisamente meglio del 2021, ma abbiamo dovuto togliere i melari già a metà luglio per poter alimentare le api» rimarca Denise Borbey, vicepresidente del Consorzio con una quindicina di arnie tra Pollein e Grand Brissogne.

«La produzione è stata buona, non eccezionale, meglio in montagna che nel fondovalle, dove era troppo caldo e secco, e meglio la prima parte della primavera» dichiara Mathieu Carlin dell’azienda Apicoltura Carlin di Valsavarenche, che ha 50 arnie - E’ il quinto anno che partecipo alla Sagra: si nota sempre tanto interesse per il prodotto, sia per conoscerlo che per acquistarlo».

«E’ stato battuto ogni record per incassi e passaggio di visitatori, grazie anche al bel tempo. - aggiunge Mattia Fragiacomo di Le Api delle Alpi di Donnas con 100 arnie, che quest’anno ha proposto anche polline e idromele - E’ uno dei migliori mercatini di tutto l’anno».

Gli apicoltori premiati

Nella mattinata di domenica si è svolta pure la premiazione dei vincitori del 28esimo Concorso dei Mieli della Valle d’Aosta, organizzato dall’Assessorato dell’Agricoltura, in collaborazione con il Consorzio, al quale sono stati presentati 121 campioni. Quest’anno le giurie di assaggio hanno deciso di assegnare anche un attestato di merito per un miele di lampone, in quanto difficile da realizzare, a Sandro Diémoz per il miele prodotto a Bonne di Valgrisenche. Nella categoria Millefiori di alta montagna, l’oro è andato ad Andrea Parisi per il miele prodotto a Arpy di Morgex, l’argento a Salvatore Paonessa (Barasson di Saint-Oyen) e a Emilia Reboulaz (Pralet di Bionaz); il bronzo a Chiara Maria Garanzini (Les Druges di Saint-Marcel), Luca Lussu (Challancin di La Salle), Livio Carlin (Créton di Valsavarenche), Monica Voncini (Col Pilaz di La Magdeleine), Attilio Luboz (Prariond di Valgrisenche), Denis Desaymonet (Les Preyllon di La Thuile) e Franco Colliard (Champorcher). Nella categoria Millefiori di montagna, l’oro è andato a Franco Colliard (Bard), l’argento a Stefano Fusani (Excenex di Aosta) e a Denise Borbey (La Plantze di Brissogne), il bronzo a Attilio Luboz (Beyette di Saint-Pierre) e a Siro Ducly (Fiernaz di Antey-Saint-André). Nella categoria Castagno, l’oro è stato attribuito a Fulvio Noro (Echallod di Arnad). Nella categoria Rododendro, l’oro a Sergio Bich (Singlin di Valtournenche), l’argento a Salvatore Paonessa (Barasson di Saint-Oyen), Livio Carlin (Pont di Valsavarenche) e Elviro Favre (Pralet di Bionaz); il bronzo a Giorgio Vittorio Frachey (San Grato di Issime), Alessia Ceppi (Bedemie di Gressoney-La-Trinité) e Emilia Reboulaz (Oren di Bionaz). Nella categoria Tiglio, l’oro a Lara Berlier (Plantey di Introd) e ad Attilio Luboz (Plantey di Introd), l’argento a Siro Ducly (Fiernaz di Antey-Saint-André). Nella categoria Tarassaco l’oro a Fulvio Noro (Roula di Gignod), l’argento a Delcisa Joly (Vollon di Brusson) e a Sandro Diémoz (Ollomont); il bronzo a Sergio Bich (Chesod di Torgnon).

«Le commissioni di assaggio hanno confermato che i mieli prodotti quest’anno sono di altissima qualità. - commenta l’assessore Davide Sapinet - Si tratta di vere produzioni di nicchia, non solo da un punto di vista quantitativo ma anche per le loro peculiarità, legate ai diversi luoghi di produzione, alle condizioni climatiche, all’altitudine e alla bravura di ogni apicoltore. Questa è la ricchezza della nostra agricoltura e delle nostre eccellenze».

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