Maison Caravex, l’affondo di Diego Lucianaz “Tante idee ma nessuna realizzata fino in fondo”
La Maison Caravex di Gignod è stata al centro di un'interrogazione del gruppo Lega Vallée d'Aoste nel corso della seduta del Consiglio Valle di mercoledì scorso, 2 novembre.
In particolare, il consigliere Diego Lucianaz ha voluto conoscere l'ammontare complessivo della spesa sostenuta ad oggi, comprensivo dell'acquisto dei terreni, dei lavori e degli impianti che riguardano l'intera struttura; la metratura dei diversi piani e la loro destinazione (deposito per la Sovrintendenza, superficie espositiva aperta al pubblico); quanto personale si immagina di impiegare per il funzionamento dell'intera struttura e qual è la previsione di spesa per il funzionamento dell'intero complesso; a quale segmento di visitatori si rivolgerà l'area espositiva e se siano previste forme di collaborazione o partenariato con altri enti, fondazioni, associazioni culturali, scuole.
«L’ammontare della spesa complessiva sostenuta ad oggi per i lavori realizzati sul fabbricato, solo per la parte interrata è di 2 milioni 108 mila euro, Iva esclusa, e la metratura complessiva dello stabile, strutturato su 5 livelli, è di 2.200 metri quadrati lordi, comprensiva della parte di terrazzo esterno. - dichiara l’assessore ai Beni culturali Jean-Pierre Guichardaz - La destinazione finale dei lavori, decisa da poco tempo, ha reso necessario individuare la Soprintendenza quale soggetto attuatore dei futuri iter procedurali. Quindi, fino ad oggi gli uffici della Soprintendenza sono stati interpellati per condividere il completamento della struttura a deposito dei beni storici, compresa la “collezione Cerise”, senza ancora entrare nei dettagli esecutivi. La futura presa in carico della pratica permetterà di proseguire con l'attività di progettazione che prenderà in considerazione l'utilizzazione di materiali e tecnologie adatte al sito, in un'ottica di bassi consumi e di facilità gestionale».
«Per quanto riguarda la porzione espositiva e la sua apertura al pubblico, la gestione dell'edificio storico è di competenza dell'Ivat. - ha evidenziato l'assessore Jean-Pierre Guichardaz - Sarà quindi necessario interagire con questo istituto per valorizzare lo stabile. La parte destinata a esposizione e aperta al pubblico è stata già ultimata e una porzione del deposito, come previsto dagli accordi con l’Ivat, sarà sicuramente configurata come area visitabile le cui proporzioni saranno individuate in un secondo tempo. Faccio presente che la progettazione definitiva sarà probabilmente affidata nel corso del prossimo anno. Si può pensare che i luoghi vengano concepiti come spazi per occasionali visite di esperti con apposite zone attrezzate per l'analisi delle collezioni. Sarà necessario un continuo e fattivo confronto anche con il Comune di Gignod per la definizione delle attività e per la gestione della struttura a conclusione dei futuri lavori».
«Maison Caravex è il classico caso di come non dovrebbe operare la pubblica amministrazione che ha cambiato idea innumerevoli volte con tempi di intervento elefantiaci. - ha replicato Diego Lucianaz - Inizialmente acquistata dal Comune di Gignod per farne un museo, la struttura ha poi modificato la sua destinazione salutando l'avvio dei lavori di restauro. Nel 2007, parte di questi è terminata con un collaudo parziale e successivamente è stato definito un nuovo e diverso intervento di completamento con costi molto elevati. Nel 2016 e si è poi deciso di usare i locali anche come deposito-magazzino visitabile: tante idee ma nessuna realizzata fino in fondo, a partire dalla proprietà e dalla titolarità della gestione degli spazi che è passata dal Comune, alla Regione all'Ivat. Nel 2018 l'Amministrazione di Gignod ha chiesto poi di realizzare almeno una Biblioteca intercomunale o un museo di arte rurale dove esporre la preziosa “collezione Cerise” che oggi si trova ancora relegata in uno scantinato. Nel 2020 ci si è nuovamente interrogati sulla destinazione di questa struttura e crediamo che i colpi di scena non siano ancora finiti».