In corso Battaglione Aosta strage di bar: hanno chiuso tre locali
Serrande abbassate, dehors abbandonati e commercio che arranca. E' questo lo specchio di corso Battaglione Aosta, una volta grande zona di passaggio e di affari - come dicono con rimpianto i titolari di attività - e oggi invece una strada con mille problemi e dalle poche speranze per il futuro. A testimoniare le difficoltà che attanagliano i commercianti sono i tre bar nell'arco di cento metri all’inizio di corso Battaglione Aosta - Master G, Da Ciro e lo storico K2 - che hanno chiuso i battenti uno dietro l'altro. Le cause di questa desertificazione è la continua presenza di cantieri stradali, i parcheggi mal regolamentati (sono gratuiti e quindi la loro disponibilità è limitata) e la presenza alla sera di soggetti poco raccomandabili ma, soprattutto, la chiusura del Palazzo Cogne, che con il Cral riusciva ad attrarre in zona tante persone grazie alle sue attività ludico-ricreative.
Stefano Maione, titolare della Pizzeria Pulcinella, conferma che «Da quando il Cral Cogne è chiuso, il calo di clienti è stato evidente, dato che prima, per esempio, venivano organizzate serate di ballo e tante altre iniziative che creavano un discreto movimento e perciò tutti i commercianti della zona lavoravano di più. Ora, specialmente la sera, la zona è mal frequentata e ad una certa ora la gente ha paura a passare da queste parti. Io ho aperto un anno fa, senza essere al corrente di questi problemi, però adesso le cose sono molto peggiorate».
Ciriaco Di Giorno era il titolare del Bar Da Ciro che a metà agosto ha deciso di chiudere definitivamente, sconfitto dalle troppe difficoltà che doveva affrontare quotidianamente. «E' stata una decisione ponderata, - riferisce Ciriaco Di Giorno - ma non potevo fare altrimenti. L'input per chiudere definitivamente sono stati i soggetti pericolosi che a sera arrivavano nella via, con risse, telefonate alla Polizia e clienti spaventati che non venivano più. Corso Battaglione Aosta è una zona morta fallimentare per le attività, abbandonata dalle istituzioni, quelle istituzioni che avrebbero dovuto difendere gli esercenti virtuosi ma che invece non hanno mai fatto niente, con il risultato di vedere oggi un’area della città deserta e senza futuro».
Michael Ghignone, titolare con la madre Maria Paonessa del negozio di fiori La Rosa, ammette che i problemi sono tanti, aumentati con la chiusura del Cral Cogne. E ricorda che negli anni addietro il lavoro non mancava «Poi, anche la chiusura della filiale della Banca Intesa Sanpaolo ha peggiorato la situazione. Se aggiungiamo gli affitti esosi il gioco è fatto. È molto complicato lavorare così, ma grazie alla nostra clientela affezionata che arriva un po' da tutte le vallate riusciamo a tirare avanti. Altrimenti sarebbe impossibile stare aperti».