Ferrovia, servono 71 milioni per riaprire la tratta tra Aosta e Pré-Saint-Didier

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Aumentano i costi per riaprire la tratta ferroviaria che collega Aosta con Pré-Saint-Didier (vedi foto d’antan dell’inaugurazione del 28 ottobre 1929 a pagina 58). Oggi servono 71 milioni di euro. A spiegarlo in Consiglio Valle è il presidente della Regione e assessore ad interim ai Trasporti Erik Lavevaz, rispondendo ad un'interpellanza del capogruppo di Pour l'Autonomie Marco Carrel. «Nell'ultima seduta del tavolo tecnico tra Regione e Rete ferroviaria italiana - ha detto Erik Lavevaz - sono stati aggiornati in oltre 71 milioni i costi per la riapertura della linea, che servono per l'innalzamento del carico assiale e per interventi sull'armamento, sulle gallerie e sugli impianti».

Riguardo alla sua futura riapertura, il presidente Lavevaz ha precisato che «al momento, il governo regionale è tenuto a dare attuazione a quanto previsto dalla legge regionale 22/2016 e al Programma strategico di interventi approvato nel 2019 da questo Consiglio, che prevede la riapertura dell'Aosta/Pré-Saint-Didier. Tuttavia, delle analisi approfondite vanno fatte».

Una di queste riguardava la realizzazione del tram-treno per cui è stato predisposto un studio, i cui primi risultati sono al vaglio dell'Assessorato dei Trasporti. «Avevo già anticipato - ha affermato Erik Lavevaz - che lo studio aveva rilevato che in corrispondenza dell'abitato di Courmayeur non è possibile affiancare il tram-treno alla strada statale, poiché non ci sono gli spazi sufficienti per avere le due infrastrutture adeguatamente separate e ciò ha reso più complicate le valutazioni in merito alle possibilità di realizzazione dell'opera nonché dei conseguenti e rilevanti impatti sui costi». E ha aggiunto: «C'è la piena disponibilità a presentare in commissione consiliare la prima parte dello studio». Intanto, «Con i nuovi fondi messi a disposizione dallo Stato intendiamo dotarci di materiale rotabile più adatto alla circolazione sulla tratta Aosta/Torino: si tratterà probabilmente di treni elettrici Stadler, che potranno essere utilizzati in doppia composizione con gli attuali bimodali ed eventualmente essere trasformati essi stessi in bimodali. Gli attuali cinque treni bimodali di proprietà regionale potranno essere impiegati anche sulla linea Aosta/Pré-Saint-Didier».

«L'allora assessora Chiara Minelli avrebbe risposto in modo diverso, sostenendo più fermamente la riapertura dell'Aosta/Pré-Saint-Didier eppure il programma di governo votato da quest'aula mi risulta essere sempre lo stesso», ha replicato Marco Carrel. Che ha pure rincarato la dose: «Vista la situazione politica, il presidente Lavevaz non può esprimersi su iniziative future, tuttavia emerge l'incompatibilità tra strada e ferrovia nel tratto Pré-Saint-Didier/Courmayeur: un'analisi andrà fatta perché se valutiamo l'ipotesi di collegare Aosta con l'alta Valle non possiamo fermarci a metà».

Per il capogruppo di Pour l’autonomie, da valutare è anche l'aumento dei costi. Marco Carrel ha così concluso: «Chiedo la disponibilità del presidente della quarta commissione Giulio Grosjacques a programmare un'audizione per esaminare la prima parte dello studio consegnata alla Regione. C'è la necessità di un confronto serio, ma ne parleremo con il prossimo governo».

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