Fontina, emergenza per l’aumento dei costi di produzione
«La problematica dell'aumento dei costi di produzione della Fontina Dop sta assumendo caratteri di vera e propria emergenza, in special modo per la zootecnia da latte in montagna». Lo ha detto giovedì scorso, 20 ottobre, l’assessore regionale all’Agricoltura Davide Sapinet rispondendo in Consiglio Valle a un'interpellanza della Lega Vallée d’Aoste sulla valorizzazione della Fontina.
«Il problema è da tempo all'attenzione anche dell'Unione europea, al punto che la Commissione ha ritenuto opportuno legiferare in merito e potrebbe averci offerto uno strumento importante per la tutela dei nostri allevatori. - ha proseguito Davide Sapinet - Il punto cruciale è quello di individuare i costi di produzione delle materie prime e dei prodotti trasformati da utilizzare quali prezzi di riferimento nei contratti di cessione; per la definizione di tali costi è stato individuato l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare al quale abbiamo rappresentato la particolarità della zootecnia valdostana e abbiamo chiesto di procedere alla determinazione del prezzo di riferimento per il latte destinato alla produzione di Fontina Dop, che potrebbe essere realizzata tra fine anno e inizio primavera. Una maggiore remunerazione del prezzo del latte porterebbe inevitabilmente ad un aumento del prezzo di vendita della Fontina, che troverebbe probabilmente una collocazione più consona sul mercato».
«Da quello che emerge - ha replicato Dino Planaz - non sarà questo documento a salvare aziende e animali, cui si aggiungono tutte le difficoltà causate dagli aumenti delle materie prime e dell'energia. L'Assessore parla sempre del futuro mentre qui bisogna intervenire sul presente. Evidenzio poi che per pensare al futuro bisogna avere delle visioni. Il problema è che è passato un anno in cui si è aggravata la situazione, i costi sono raddoppiati e la siccità metterà ancora di più in difficoltà l'intero settore. È difficile che le aziende riescano a superare questo momento se non si trovano soluzioni concrete alle criticità».
La filiera della Fontina Dop nel corso del 2021 ha trasformato oltre 40 milioni di chili di latte, dei quali circa 29 milioni nel solo periodo invernale: un quantitativo che sarebbe difficilmente assorbibile da altre filiere o altre realtà imprenditoriali locali, con rischio di ripercussioni negative su tutta la filiera costituita da oltre 650 allevamenti, 89 caseifici, 45 stagionatori e 8 porzionatori, generando un giro d’affari di circa 40 milioni di euro.