Siccità e caldo anomalo: un anno nero per le castagne “La produzione è calata almeno del trenta per cento”
Si svolgerà da venerdì prossimo, 28 ottobre, a domenica 30, la 65esima edizione della Castagnata di Lillianes, la più antica d’Italia.
Il programma prevede per venerdì l’apertura del padiglione alle 21 con la musica della Mixobolo Band e una “serata panini”. Sabato dalle 19 si terrà un’apericena folk al costo di 15 euro (bevande incluse) con una successiva serata danzante accompagnata da I Ragazzi del Villaggio. Il giorno clou della manifestazione sarà quello di domenica 30 ottobre con la consegna delle castagne dalle 8.30 alle 10.30, l’apertura del mercatino artigianale ed enogastronomico alle 9, la Messa alle 10 e una mattinata allietata dalla Filarmonica Regina Margherita di Gaby e dai balli tradizionali del gruppo folkloristico Fiour di Moun. Seguiranno la premiazione dei produttori di castagne e il pranzo tradizionale con l’intrattenimento musicale di Marco Picchiottino: il menu - al costo di 25 euro - prevede salumi, tomino con salsa all’aceto di mele e castagne, castagne al burro, zuppa alle erbe, minestra di castagne, polenta con arista con castagne e miele, formaggi, panna cotta con castagne e cioccolato e caffè: per prenotazioni telefonare al 347 4862918.
Proprio a Lillianes ha sede la Cooperativa Il Riccio, dove in questi giorni stanno proseguendo i conferimenti delle castagne. Le prospettive dell’annata, però, sono decisamente deludenti. «Ce ne sono molte meno dello scorso anno. - ammette la presidente della Cooperativa Il Riccio Marie Badery - Il conferimento è ancora in corso quindi è difficile quantificare, ma direi che la riduzione è di almeno un terzo rispetto al 2021. Abbiamo l’impressione che tutta una fascia di castagni non abbia prodotto quasi nulla perché è probabilmente quella che è stata investita dalla grandinata nella scorsa primavera. Poi ci si sono messe la siccità e la mancanza d’acqua a far diminuire la produzione. Infine, il caldo di questi giorni non è ideale: per la raccolta servono pioggia e la classica nebbiolina umida autunnale che ammorbidiscono i ricci che così si aprono e rilasciano i frutti. Adesso invece i ricci sono secchi».
«Riforniamo di castagne l’intera Valle d’Aosta: speriamo di poter accontentare tutti anche quest’anno e di arrivare almeno al 1° novembre con una sufficiente quantità di prodotto» conclude la presidente Marie Badery.