Tentato omicidio nel bar per gelosia, sentenza a dicembre

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E' attesa per mercoledì 21 dicembre la sentenza del processo con giudizio immediato a carico di Stefano Corgnier, il 43enne imputato per tentato omicidio e porto di armi od oggetti atti ad offendere con l'accusa di aver accoltellato un suo conoscente la notte tra mercoledì 30 e giovedì 31 marzo all'interno del bar Crazy Fox di via Torre del Lebbroso, di cui è titolare.

Nell'udienza di ieri, venerdì 14 ottobre, sono stati sentiti 8 testimoni dell'accusa, rappresentata dal pubblico ministero Luca Ceccanti, e il medico legale Serena Curti, incaricata dalla Procura di svolgere una consulenza. Dagli accertamenti era emerso che il tipo di lesione - “da punta”, sul lato del collo - è compatibile con la lama del coltello a serramanico che i carabinieri avevano trovato nascosto in una cassetta dello scarico del bagno del locale e che le ferite riscontrate sul braccio del 43enne potrebbero essere state auto-inferte. Nella prossima udienza sarà la volta dei testimoni della parte civile - assistita dall'avvocato Corrado Bellora - e della difesa, affidata all’avvocato Matteo Iotti. Quindi seguirà la discussione davanti al Tribunale collegiale presieduto da Eugenio Gramola. Secondo quanto ricostruito dopo i fatti dai carabinieri, Stefano Corgnier, che non ha precedenti, aveva colpito alla gola un conoscente con un coltello durante un'accesa discussione. Durante l’udienza, il giovane aggredito ha riferito che i dissapori con Stefano Corgnier sarebbero nati a causa dell’interesse che entrambi nutrivano per la stessa ragazza. Quest’ultima avrebbe avuto una relazione con l’imputato che poi ha lasciato per legarsi alla parte offesa. Una decisione che il barista non aveva accettato, tanto da giungere a intimare al rivale in amore di smettere di frequentare la ragazza se non come amica. Una tensione crescente culminata nella coltellata sferrata da Stefano Corgnier nel bar di cui è titolare dove aveva invitato, dopo la chiusura alle 21, l’amico con la scusa di chiudere la faccenda dato che aveva intenzione di «Metterci una pietra sopra». La situazione, invece, sempre secondo la versione della parte offesa, è improvvisamente degenerata, con il fendente sferrato dal barista che - secondo la perizia disposta dalla Procura - ha mancato per 4 centimetri l’area di giugulare, carotide e nervo vago. Nasce una colluttazione che prosegue finché il giovane aggredito riesce a raggiungere la pizzeria accanto al bar. Qui 2 donne lo aiutano e danno l’allarme. Sul luogo arrivano i soccorritori del 118 e i carabinieri che procedono all’arresto di Stefano Corgnier.

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