Ridotti i fondi nel Psr 2023-2027 destinati alla nostra regione
Sono stati ridotti i fondi del Programma di sviluppo rurale 2023-2027 destinati alla Valle d'Aosta. Lo ha confermato l'assessore regionale all'Agricoltura Davide Sapinet rispondendo in aula a un’interrogazione della Lega Vda. «Dal Quadro finanziario pluriennale emerge che, rispetto alle 9 annualità della programmazione 2014-2022, vi è un’effettiva riduzione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) complessivo - ha spiegato - allocato dall'Unione europea alle 5 annualità della programmazione 2023-2027. In termini relativi, però, non è stato compromesso il livello storico di assegnazione alla Valle d'Aosta, che resta pari allo 0,63 per cento del riparto Feasr complessivamente destinato alle Regioni, come nella programmazione 2014-2022: infatti, è stata introdotta una “safety net” a garanzia delle Regioni e Province autonome che, in applicazione dei nuovi criteri, assorbono una quota di risorse Feasr 2023-27 inferiore al 2%». «Nel caso della Valle d'Aosta - ha aggiunto - questa “rete di sicurezza” ha assegnato una quota aggiuntiva alla nostra Regione proprio al fine di riuscire a garantire la percentuale storica dello 0,63 per cento. Pertanto, alla nostra Regione sono stati assegnati 91 milioni 845mila 515 euro così suddivisi: 37 milioni 381mila 124 euro di quota Feasr; 38 milioni 125mila 074 euro di quota Stato; 16 milioni 339mila 317 di quota Regione. In sintesi, la quota Feasr a favore della Valle d'Aosta risulta sostanzialmente inalterata (se non di poco superiore)».
«Sono preoccupato - ha replicato Dino Planaz della Lega Vallée d’Aoste - perché ci ritroviamo con meno risorse da spendere per il periodo 2023-2027. Alcune Regioni si sono viste assegnare maggiori fondi, come ad esempio l'Emilia Romagna, che oggi si trova ad avere 132 milioni di euro in più rispetto al periodo precedente. Inoltre alcune Regioni hanno già approvato l'intera programmazione mentre noi non abbiamo visto nulla, nemmeno le linee guida. Visto che si tratta di un periodo particolarmente difficile, che dovrebbe coinvolgere tutti per dare maggiore forza a queste misure, sarebbe importante condividere anche con la Commissione e il Consiglio la programmazione futura».