Giovanni Mialich, uno dei mister più preparati

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Con la scomparsa - martedì 6 settembre - di Giovanni Mialich all’età di ottantotto anni a Laigueglia, l’Aosta Calcio 1911 ha perso uno dei suoi mister più preparati e popolari. Arrivò ad allenare la squadra rossonera in uno degli anni più tormentati della sua storia, era la stagione 1984-85, con tre allenatori a darsi il cambio sulla panchina. Infatti, all’esonerato Nello Santin subentrò Beppe Zanelli che, pur avendo portato l’Aosta al secondo posto al giro di boa del campionato, venne a sua volta mandato a casa e sostituito, durante la sosta invernale, da Giovanni Mialich. Il mister riuscì a confermare il secondo posto nella classifica finale, e la stagione successiva nonostante le turbolenze societarie di ordine finanziario e dirigenziale pilotò la squadra al porto della salvezza nell’Interregionale, che non fu impresa da poco. Ebbe giocatori di buon livello per la categoria, come il portiere Enzo Bravi, il giovane Stefano Seravalle, il tecnico Vincenzo Vasciminno, Franco Valera e il centravanti Simone Piovanelli, arrivato dalla Fiorentina, che fu il capocannoniere del girone. Giovanni Mialich si valse come mister dell’esperienza acquisita nella sua lunga carriera di calciatore professionista in squadre come Sampdoria, Bologna, Palermo, Napoli e Torino. Lo ricordiamo con la maglia granata nella stagione 1962-63, in una squadra non posizionata nella parte sinistra della classifica, ma dal suo campo, la “fossa dei leoni” del Filadelfia, per gli avversari era difficile uscire con i due punti. Centromediano roccioso e caparbio, buon colpitore, era un mastino che non mollava l’avversario e, con il capitano Enzo Bearzot e Fabrizio Poletti, formò la cerniera difensiva del Toro. Smesse le scarpe bullonate iniziò ad allenare, percorrendo la Penisola in lungo e in largo con squadre di B, C, D: da Mestre ad Ascoli, da Tortona ad Ancona, da Treviso a Campobasso e con due escursioni insulari in Sardegna a Tempio e a Santa Teresa. Abbiamo un ricordo personale del mister: un giorno di gennaio del 1985 lo vedemmo passare davanti al Mercato Coperto di Aosta, era diretto al Puchoz, indossava un cappotto di pelle scura, lo salutammo, gli ricordammo i suoi trascorsi granata, sorrise, gli facemmo gli auguri per l’Aosta, ringraziò. La permanenza di Mialich ad Aosta durò due campionati, arrivò Mario Bastoni a dargli il cambio nella stagione 1986-87; la sua nuova destinazione fu Albenga, non lontana da Laigueglia, città dove ha chiuso la sua esistenza. Riposa in pace, mister rossonero.

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