Via libera al fieno “straniero” per la produzione di Fontina

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La siccità fa sentire i suoi effetti anche sulla Fontina. La mancanza di pioggia ha infatti causato un drastico calo nella quantità di fieno valdostano a disposizione per la stagione fredda. Il Consorzio Produttori e Tutela della Fontina Dop ha perciò chiesto e ottenuto una modifica al disciplinare. Per la produzione di Fontina non sarà più richiesto l’utilizzo esclusivo di erba e fieno valdostani: alle bovine lattifere si potrà somministrare fino al 45 per cento di fieno “straniero”. La modifica - la cui richiesta risale a mercoledì 21 settembre scorso - sarà però solamente temporanea e rimarrà valida fino alla fine del mese di maggio del 2023. Il regolamento comunitario ammette infatti cambiamenti temporanei del disciplinare «motivati da calamità naturali o da condizioni meteorologiche sfavorevoli ufficialmente riconosciute dalle autorità competenti»: un riconoscimento avvenuto con la dichiarazione di avversità atmosferica assimilabile a calamità naturale proclamata dall’Assessore regionale all’Agricoltura il 16 agosto scorso, oltre che - si legge nel testo di approvazione della modifica - dalla «relazione tecnica dell’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Valle d’Aosta del 19 settembre nella quale viene evidenziato che nel periodo estivo 2022 c’è stata una riduzione della superfice prato-pascolativa regionale del 33 per cento nel mese di luglio e del 43 per cento nel mese di agosto rispetto agli anni 2018/2021». Nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale si sottolinea che «le modifiche apportate non influiscono sulle caratteristiche essenziali della Fontina Dop».

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