Scintille tra Emily Rini e Giovanni Girardini
Vi è rammarico tra coloro che si aspettavano un altro esito elettorale. E chi non si nasconde da questo punto di vista è Giovanni Girardini, candidato alla Camera per il movimento La Renaissance con l’appoggio di Esprì: «Valuto questo risultato in maniera assolutamente negativa» commenta Giovanni Girardini. «Credevo che i valdostani volessero un cambiamento, invece hanno scelto di mantenere lo status quo e per me questo rappresenta una grande delusione. - continua - Sono colpito dai tanti voti presi da Manes e Vesan».
Analisi della sconfitta anche per Emily Rini di Forza Italia: «Ovviamente siamo soddisfatti del risultato numerico: un valdostano su tre ha scelto il centrodestra e per noi questo è un dato importante. Partivamo alla Camera oggettivamente da una condizione molto più difficile rispetto che al Senato - sottolinea Emily Rini - avevamo contro il candidato dell’Union Valdôtaine e in più c’era una lista di disturbo che si poneva nell’area di centrodestra». Per Emily Rini nessun passo indietro, piuttosto la voglia di tornare al più presto sul territorio. «Ovvio che quando si gareggia lo si fa per vincere e da domani continueremo il nostro lavoro perché Forza Italia ha dimostrato di esserci. Molti amministratori locali hanno creduto in questo progetto e non abbiamo nessuna intenzione di deluderli. - continua - Forza Italia avrà molti rappresentanti in Parlamento sia alla Camera che al Senato, che saranno pronti a dare risposte alla Valle d’Aosta».
Il giorno dopo le elezioni, Giovanni Girardini e Emily Rini si sono «punzecchiati» sui social. In particolare Girardini ha dichiarato che nonostante la sconfitta era contento di aver fermato l’elezione di Emily Rini alla Camera, definendo Forza Italia un’armata di “saltafossi”. «Sono stato accusato in un “post” di raccontare bugie rispetto ai contenuti della commissione paritetica» commenta Giovanni Girardini. «Ho precisato che le mie non erano bugie e che le questioni riguardanti la Paritetica non hanno ancora trovato soluzione. Emily Rini ha reagito con un post aggressivo - continua Giovanni Girardini - e da lì è nata la tensione. Lei continua a sostenere che io sono di centrodestra nonostante io dica da sempre di rappresentare, insieme al movimento che mi ha candidato, un centro politico aperto e dialogante. La querelle è continuata con l'accusa rivolta al mio movimento La Renaissance di aver impedito l'elezione di Emily Rini alla Camera. Allora ho risposto che, come ho fatto io, si devono esaminare prima di tutto i motivi della mancanza dei propri voti senza tirare in ballo la presenza di altri candidati peraltro democraticamente lecita. Chiederei a Emily Rini di non accusarmi ulteriormente di una colpa che in democrazia non può essere considerata tale - conclude Giovanni Girardini - e rispetto al fatto che ho dichiarato di essere soddisfatto di aver fermato la sua elezione non sono dispiaciuto delle mie affermazioni perché non l'ho mai ritenuta una candidata valida e coerente e soprattutto una candidata utile, anche e soprattutto per lo stile con cui ha costruito la squadra che la supporta e che in caso di sua vittoria avrebbe avuto più peso a Palazzo regionale».
Dal canto suo Emily Rini non intende dedicare troppo tempo a commentare le accuse di Giovanni Girardini. «Io e la coalizione di cui faccio parte non abbiamo mai citato Giovanni Girardini durante la campagna elettorale. Abbiamo notato con stupore, invece, come lui non mancasse occasione per fare riferimento a me o ai partiti che rappresentiamo. - sottolinea Emily Rini - Da parte mia invece mai nessuna critica personale, solo semplici e dovute considerazioni politiche, perché è ovvio che il bacino elettorale nostro e di Rinascimento è simile».
Meno polemici i due sconfitti al Senato. Patrik Vesan, della coalizione autonomista progressista Vallée d’Aoste, ha mancato di un soffio (227 voti) l’elezione: «Abbiamo fatto un bel percorso con una campagna elettorale in crescendo. Peccato non aver fatto un 2 a 0 perché con Manes avevamo creato una squadra molto affiatata. Sicuramente a Roma avremmo lavorato in sinergia». Soddisfatto nonostante il risultato Augusto Rollandin di Pour L’Autonomie che rimanda al mittente le accuse degli autonomisti nei suoi confronti di essersi candidato «per dispetto»: «I valdostani hanno dato una gran bella risposta e mi ritengo molto soddisfatto di questo risultato. Sinceramente non capisco come possano dire che io mi sia candidato per fare un “dispetto”, e se davvero gli autonomisti credono questo sono abbastanza fuori strada. Non ho mai fatto politica nella mia vita contro qualcuno. - chiarisce Augusto Rollandin - Ci siamo solo occupati del nostro programma senza mai parlare degli altri».