“Dalla fame al Paradiso Memorie di noi emigranti dalla Valle d’Aosta alla Francia”

“Dalla fame al Paradiso Memorie di noi emigranti dalla Valle d’Aosta alla Francia”
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È un viaggio a ritroso quello di Maryse Vuillermet che sabato 17 settembre a Champoluc ha presentato, nella libreria Livres et Musique, il suo libro “Dalla fame al Paradiso - Memorie di noi emigranti dalla Valle d’Aosta alla Francia”, uscito dopo 20 anni nella traduzione italiana. «Mi sento più valdostana che italiana. - ha dichiarato Maryse Vuillermet che attualmente risiede a Lione - La Val d’Ayas e in particolare Champoluc sono per me come un paradiso perduto, dove ho l’impressione di ritrovare una parte di me stessa. Quando riparto per lasciare la Valle d’Aosta, sento in me la tristezza di mio nonno Louis Vuillermet, che l’ha dovuta abbandonare con una terribile angoscia nel 1933 e non ha potuto più farvi ritorno. Amore e nostalgia, rimpianto e senso di appartenenza sono i sentimenti che si intrecciano in me. Tornare nel villaggio delle origini a presentare il mio libro è una grande soddisfazione, è come se riparassi un’ingiustizia o curassi un dolore». All’evento erano presenti, tra gli altri, i cugini di Maryse Vuillermet - Marina Favre, Raoul, Monica e Raimondo Chasseur -, l’editore Fusta e i 2 traduttori Sylvia Nugara e Claudio Panella, conosciuti in ambito lavorativo universitario.

«Avevo incontrato la prima volta la mia famiglia di Ayas nel 1969, quando i miei genitori avevano potuto acquistare una tenda abbastanza grande per tutta la famiglia ed eravamo venuti in campeggio. - continua Maryse Vuillermet - Mio padre Richard aveva ritrovato con immenso piacere il cugino David Chasseur, che aveva 3 bambini della nostra età, Raimondo, Raoul e Monica, con i quali amavamo intrattenerci».

Raimondo Chasseur, che conosce molto bene la storia della vallata e dei suoi villaggi, ha accompagnato Maryse Vuillermet a Mascognaz, dove era già stata sia da piccola, sia quando aveva scritto il libro in francese. «Sono stata veramente felice, - confessa Maryse Vuillermet - come ogni volta in cui riesco a unire l’universo della mia famiglia e degli amici con quello della scrittura».

Maryse Vuillermet è stata incoraggiata a scrivere il libro dalle sorelle Mari-José e Pascale.

Zia Santine Vuillermet, l’eroina del libro, raccontava continuamente la storia della loro infanzia a Mascognaz e all’asilo di Antagnod e delle estati in alpeggio, e poi, arrivata in Francia, del suo lavoro come domestica, operaia e commerciante.

«Poiché amavo scrivere e ho insegnato letteratura - aggiunge la Maryse Vuillermet - nel 2002 mi sono decisa a intervistare Santine, Michel e mio padre Richard. Santine aveva perfino scritto la storia della famiglia in un francese approssimativo, 60 pagine manoscritte di cui mi ha fatto dono. Il libro è uscito col titolo Memorie di immigrati valdostani. pubblicata da L’Harmattan, ed è stato ben accolto nella città di Saint-Claude, nel Dipartimento del Giura, perché vi abita una grande colonia di discendenti di valdostani, molti dei quali originari della Val d’Ayas, tra cui le famiglie Viot e Chasseur».

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