Issogne, il dipinto della partita a scacchi completa il percorso del Castello dei Sogni
Il Castello dei Sogni definisce il nuovo percorso di visita del Castello di Issogne, inaugurato durante le giornate di Plaisirs de culture. Il progetto si dipana attraverso le stanze del primo piano dell’edificio, il cosiddetto “appartamento di Avondo”, dal nome di Vittorio Avondo, pittore e collezionista torinese che nel 1872, 150 anni fa, acquistò il Castello. Nel percorso multimediale, lo stesso pittore guida i visitatori alla scoperta di una porzione della dimora degli Challant, per la quale da tempo mancava un vero allestimento.
La partita a scacchi
Il grande protagonista è il quadro che raffigura “La partita a scacchi”. «Il testo viene pubblicato nel 1872 da Giuseppe Giacosa sulle pagine della “Nuova antologia”, la rivista letteraria più autorevole dell'epoca, con la dedica a Federico Pastoris. - ha spiegato la storica dell’arte Sandra Barberi nel suo intervento di lunedì 19 settembre, nel Camerone degli uomini d’arme - La suggestione di Issogne gli deriva appunto da un dipinto in costume medievale, “I Signori di Challant”, che Pastoris aveva presentato con successo nel 1865 alla Promotrice di Torino, I Signori di Challant, frutto di uno dei primi sopralluoghi al castello di Pastoris con D'Andrade, ambientato proprio nella cappella del castello». L’opera va a completare il percorso del Castello dei Sogni dedicato alle vicende di Vittorio Avondo e dei suoi compagni. «Non è importante, dal punto di vista artistico, quanto “Il ritorno di Terra Santa” - osserva Sandra Barberi - ma lo è per ciò che rappresenta: è un'opera che più di ogni altra esprime il connubio inscindibile tra arte, letteratura, teatro, costume sociale il legame stretto di Giacosa con il gruppo di Avondo, D'Andrade, Pastoris e compagni, e il legame con il castello di Issogne e con il castello di Verrès».
«Il nostro dipinto - riferisce Sandra Barberi - è la copia della tela realizzata nel 1881 da Gerolamo Induno, pittore e patriota milanese all'epoca molto affermato, conservata oggi alla GAM ma in deposito presso la Prefettura di Milano. La fortuna dell'opera si misura attraverso la sua fortuna iconografica, restituita da incisioni, innumerevoli cartoline e varia oggettistica». Tanti ammiratori del quadro, scacchisti e non, ne immaginano i protagonisti nella celebre scena teatrale in cui la bella Jolanda, sotto lo sguardo del padre Renato, incita il paggio Fernando a muovere sulla scacchiera, mentre gli sguardi di lui sono solo per lei.
Il percorso di visita
«Nel 1872 Avondo acquista all’asta il castello di Issogne. - prosegue Sandra Barberi - È l’inizio di una grande avventura, condivisa con gli amici Alfredo d’Andrade, Federico Pastoris, Casimiro Teja, Giuseppe Giacosa e suo fratello, una “lieta brigata” di giovani colti e cosmopoliti».
La proiezione della figura intera di Avondo, in uno specchio-monitor, sembra accogliere il visitatore nella Camera di Marguerite de La Chambre. Poi, una Linea del tempo, su tre pareti, racconta la storia ottocentesca del castello e la biografia di Avondo, con effetti visivi creati da pannelli Lumilite retroilluminati. Nelle stanze successive, fra tecnologia, con proiezioni su pareti e pavimenti, e pezzi d’epoca, viene presentata l’allegra brigata, e in quattro postazioni si scoprono i volti delle singole figure. Un locale è dedicato al Ritorno di Terra Santa di Federico Pastoris e alla sua biografia. Poi. scendendo al piano terreno, si scoprono anche Giuseppe e Piero Giacosa, la camera da letto di Avondo e la Sala d'armi con la sua collezione di armi antiche.