Scuola, è di nuovo falsa partenza Sono ancora troppe le cattedre vuote

Scuola, è di nuovo falsa partenza Sono ancora troppe le cattedre vuote
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«Abbiamo evitato fino all’ultimo di entrare nel merito del lavoro degli uffici, che non possiamo che ringraziare, ma nonostante questo lavoro e la nostra pazienza le nomine dei supplenti andranno oltre il 19 settembre, cioè dopo l’inizio dell’anno scolastico». I sindacati scuola motivano così la convocazione urgente di una conferenza stampa - mercoledì scorso, 14 settembre - nella sede della Cisl: al tavolo siedono Alessia Démé di Cisl scuola, Simona D’Agostino di Flc-Cgil, Luigi Bolici di Savt école e Alessandro Celi di Snals Confsal, mentre intervengono dal pubblico Alessandra Biagi di Cisl, docente precaria e parte del direttivo, Massimo Mirabello per Snals e Claudio Idone per Cgil. La scuola della Valle d’Aosta sarà l’ultima, con quella della Sicilia, ad iniziare le lezioni, in uno slittamento motivato dalle procedure informatiche per il reclutamento dei supplenti. «Mancano tantissimi insegnanti - ricorda Alessia Démé - anche una sessantina, se guardiamo ad esempio l’Itpr Corrado Gex, o una cinquantina al Liceo classico, artistico e musicale. Alle medie di Cogne c’è un solo docente e gli altri sono da chiamare: l’anno scorso aveva coperto l’orario la dirigente scolastica. Giovedì 15 sono convocati i docenti di infanzia e primaria, dopo diverse correzioni e ripubblicazioni, ma mancano tutti gli altri, anche se poco fa la Sovraintendenza ha comunicato che entro mercoledì 21 si dovrebbero completare le nomine». Intanto, si legge nel comunicato stampa della Regione, «I dirigenti scolastici delle scuole secondarie di primo e secondo grado potranno comunque ricorrere temporaneamente alle graduatorie di istituto dell’anno scolastico 2021/2022 o alle ‘Messa a disposizione’ per garantire il regolare avvio delle lezioni e l’erogazione del servizio scolastico».

«Chiamano soprattutto per sostegno - sottolinea Claudio Idone - anche perché non si può iniziare la scuola senza garantire assistenza, ma questo crea confusione nei precari, che non sanno gestire una chiamata di pochi giorni a fronte di un possibile incarico più lungo». Le chiamate arrivano però a chiunque, anche a docenti che nel frattempo sono entrati in ruolo, per la discrepanza, anche l’anno scorso, tra la scadenza per le graduatorie e i nuovi contratti. «Non ci sarà il tempo per organizzarsi - insiste Alessia Demé - sia per la conciliazione famiglia - lavoro sia per gestire gli spostamenti, in auto o con i mezzi pubblici». «Ingenuamente speravamo che ritardando l’avvio delle lezioni al 19 settembre si sarebbe partiti con tutto l’organico di servizio. - aggiunge D’Agostino - La struttura della Sovraintendenza, che sappiamo essere in sofferenza, non è in grado di gestire questa parte, il problema riguarda la sfera politica. E poi entrando in servizio molto tardi, i docenti avranno il primo stipendio a fine ottobre, ma soprattutto staranno un mese senza disoccupazione e senza stipendio e perderanno giorni di servizio. È un vaso di Pandora che si apre, da un problema ne sono scaturiti tanti altri».

Graduatorie ed errori

«Nel passato si era ovviato ai ritardi riconfermando chi aveva avuto la supplenza l’anno precedente - dice Luigi Bolici - ora la disfatta cui assistiamo è quella che avevamo già vissuto l'anno scorso. Il difetto non sta nel lavoro degli uffici della Sovraintendenza, che fanno quello che possono con uno spirito di abnegazione al quale noi riconosciamo dei meriti enormi da parte dei singoli funzionari ma anche della stessa Sovraintendente. Il problema è una fragilità del sistema informatico conclamata ormai da tre anni, una carenza evidente di personale negli uffici e carenza di alfabetizzazione, che in materia scolastica servirebbe anche ai tecnici di Inva. Gli interventi sono evidentemente insufficienti e dipendono dal decisore politico, da coloro che non provvedono a ristrutturare questo dipartimento». «Non si impara da un giorno all'altro a lavorare nell'amministrazione scolastica. - continua Alessandro Celi - Il sistema informatico non permette di calcolare alcuni dati e non ne segnala l’errata compilazione. L’amministrazione, in autotutela, ha permesso di comunicare gli errori, ma probabilmente non se ne aspettavano così tanti«. Uffici in sofferenza, segreterie non più appetibili, «il lavoro nella scuola deve diventare più specifico, con concorsi appositi - sottolineano i sindacati - e con una giusta retribuzione per la mole di lavoro».

La replica dell’Assessore

«Il sindacato fa il suo lavoro di pungolo e di critica - risponde Luciano Caveri, assessore regionale all'Istruzione - anche se certi toni sono davvero eccessivi, pensando alla situazione in Italia, ben peggiore. Questo non ci consola e accetto l’attacco tutto politico che mi viene indirizzato. Dobbiamo migliorare la piattaforma e le procedure, sapendo che le regole dettate da Roma sono spesso fallaci e ogni errore implica purtroppo ritardi. Smonteremo di nuovo il meccanismo per comprendere le falle».

«Sulla Sovrintendenza, per quanto riguarda la Struttura personale scolastico che mi compete - aggiunge il dirigente Fulvio Centoz - confermo che sia necessaria una riorganizzazione. Sono arrivato a metà maggio come dirigente reggente in attesa del concorso e quindi tra qualche mese potrei non esserci più io. Ciò non toglie che serve rivedere l’impostazione della struttura; con cognizione di causa e sapendo cosa e dove mettere mano».

C’è una precisazione anche in merito allo strumento informatico, richiesto dal Ministero a livello provinciale e quindi regionale per la Valle d’Aosta: «La piattaforma è nata lo scorso anno e necessita, come ogni piattaforma, di essere corretta e migliorata. - precisa Fulvio Centoz - Alcuni problemi sono addebitabili ad essa, altri alle scuole che hanno validato le domande, altri ancora riferiti alla nostra struttura. Come tutte le cose nuove è necessario correggere ma non credo si debba buttare via il bambino con l’acqua sporca. Bisognerebbe poter testare le novità, ma le tempistiche molto strette non sempre ce lo permettono».

Quanto ai ricorsi, aggiunge, «La Regione ha deciso di concedere un termine breve - 3 giorni - per segnalare eventuali errori. Le segnalazioni ovviamente devono essere lette, capite e valutate e, quindi comportano tempi più lunghi. Alcune erano effettivamente da accogliere, altre invece da respingere. Ed è ciò che abbiamo fatto. Al fine di evitare ricorsi abbiamo deciso di ricontrollare tutte le segnalazioni che ci sono pervenute e ciò ha determinato un ritardo. Si sarebbe certamente potuto adottare una linea più rigorosa: le graduatorie pubblicate sono definitive e le uniche possibilità concesse all’aspirante che ritiene non corretto il punteggio sono il ricorso al Tar entro 60 giorni oppure il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni. Al fine di evitare di assumere un supplente che magari, dopo il ricorso al Tar, avrebbe esposto l’amministrazione al rischio di dover licenziare qualcuno a metà anno scolastico, abbiamo cercato di correggere, per quanto possibile, errori segnalati in autotutela. Ovviamente questo si ripercuote sulla lunghezza del procedimento: la prima graduatoria - che di fatto è definitiva - è stata pubblicata il 6 settembre».

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