Salgono i costi di gestione, però la maggior parte degli operatori turistici ha preferito tenere i prezzi stabili nella stagione estiva appena conclusa

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La Chambre Valdôtaine, insieme all’Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche-Isnart, ha presentato giovedì scorso, 15 settembre, nel corso del webinar «Dal tour al turismo attraverso i dati», realizzato nell’ambito del progetto perequativo di Unioncamere nazionale «Sostegno al turismo», un primo report di analisi economico-territoriale del settore turistico allo scopo di analizzare le necessità presenti e le opportunità future per un concreto sviluppo del comparto.

Dai dati illustrati nel corso dell’incontro è emerso come al primo trimestre 2022 la filiera turistica della Valle d’Aosta si componga di 2.248 imprese e 9.939 addetti impiegati, tra imprese che costituiscono il core business del turismo (quelle di alloggio, pari al 28,8 per cento del totale) e altre imprese collegate, ovvero le imprese di ristorazione (52,7 per cento), quelle specializzate in attività culturali e ricreative (8,4 per cento), trasporti locali (5,8 per cento), agenzie di viaggio (3,8 per cento).

Nell’ambito della ricerca è stato poi chiesto alle imprese ricettive locali di esprimersi in merito alle difficoltà incontrate nel corso del 2021. Il 44 per cento ha puntato il dito sulle difficoltà di gestione delle prenotazioni, spesso soggette a disdette e ad una tendenza a prenotare sempre più in prossimità della data di partenza, e sulla conseguente politica dei prezzi (difficoltosa per il 40,6 per cento delle imprese).

Per quanto concerne l’estate 2022 emerge come, nonostante i più alti costi di gestione (segnalati dal 98 per cento degli operatori), 7 imprese su 10 abbiano deciso di mantenere i prezzi stabili. Dall’ultima indagine svolta nella seconda metà di giugno, gli operatori segnalavano inoltre già 4 camere prenotate su 10 per luglio e 5 camere vendute su 10 per agosto.

Per quanto concerne la abitudini dei turisti presenti in Valle d’Aosta si evidenzia come dalle indagini dirette svolte dall’Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di Commercio sui turisti in vacanza nella regione emergono, accanto all’indubbia attrattività del patrimonio naturalistico locale, una serie di altre motivazioni di visita: tanta la voglia di scoprire l’arte e la cultura locale (per il 17,9 per cento dei turisti), di assistere ad eventi (muovono il 17,1 per cento dei vacanzieri), di fare shopping (16,1 per cento) e degustare prelibatezze enogastronomiche (9 per cento). Tra le motivazioni di ordine pratico, l’ospitalità offerta da parenti e amici (17 per cento), la seconda casa (7,9 per cento), l’abitudine ad alloggiare nella struttura di fiducia (per il 5,3 per cento dei turisti).

Nel corso della vacanza le attività principali svolte sono escursioni e gite (svolte dal 73,4 per cento dei turisti), tanto sport, shopping, degustazioni di prodotti tipici ed eventi, primi tra tutti gli spettacoli musicali (vi partecipa il 10,3 per cento dei turisti). Seguono le visite di musei e mostre (9,4 per cento) e gli acquisti di prodotti tipici ed artigianali locali (vi si dedica l’8,1 per cento dei turisti).

Infine, la spesa media pro-capite del turista è pari a 66 euro al giorno per l’alloggio (2 euro in meno rispetto al 2019) e 67 euro circa per gli acquisti di beni e servizi, per i quali si spende circa 15 euro in più rispetto al 2019.

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