Borgofranco, discarica improvvisata impedisce l’ingresso nella propria abitazione ad una famiglia

Pubblicato:
Aggiornato:

Irresponsabili «ecovandali» in azione nei giorni scorsi in regione Termeino di Borgofranco d’Ivrea, lungo il ponte sulla strada 419 della Serra. Una famiglia residente in paese si è trovata impossibilitata ad accedere alla propria abitazione per la quantità di rifiuti di ogni tipo rovesciata sull’arteria. Subito allertato il Comune, che ha provveduto all’immediato sgombero della zona, e le forze dell’ordine per le indagini del caso.

«Grazie al tempestivo intervento di un'impresa che ha reperito due operai disponibili a prolungare l'orario di lavoro» ha riferito il sindaco Fausto Francisca, «è stato possibile bonificare l'area nell'arco di un paio d'ore. Intorno alle 19.30, infatti, l'accesso all’abitazione è stato sgombrato. Terminata l'emergenza, toccherà all'Arpa verificare nel dettaglio la tipologia dei rifiuti raccolti per procedere al corretto smaltimento».

Per eliminare l’ingombrante massa di rottami, cassoni, reti metalliche, sedie di legno, videogiochi, materassi, sacchi contenenti materiale di scarto, angoliere rovinate, bottiglie di vetro e rifiuti vari, che di primo acchito sembrerebbero costituire oggetti e mobilia dismessa di un locale bar, è stato necessario l’utilizzo di un camion con l’ausilio di un altro mezzo dotato di pala meccanica. I carabinieri si sono detti certi di poter risalire agli autori del grave misfatto, grazie all’analisi delle telecamere installate nella zona o nell’immediato circondario. Per i trasgressori non si profilerebbe una situazione tanto leggera: nel caso i rifiuti fossero riconducibili all’attività professionale di chi li abbandona, scatterebbe il reato con conseguente aumento della sanzione pecuniaria (da 2.600 euro a 26 mila più le spese di smaltimento del materiale) e l’aggiunta della detenzione da 3 mesi a 1 anno per i rifiuti non pericolosi, come potrebbero essere gli inerti da ristrutturazione casalinga. In caso di rifiuti pericolosi, come vernici speciali, batterie esauste o materiali contenenti eternit (e toccherà all’Arpa fornire la documentazione al riguardo), la detenzione salirebbe da 6 mesi a 2 anni.

«A prima vista sembrerebbe materiale che rientra tra quello che può essere conferito gratuitamente nel centro di raccolta messo a disposizione da Società Canavesana Servizi a Quassolo. E' evidente che i delinquenti sono anche stupidi e ignoranti. Mi auguro possano essere identificati e condannati a compiere lavori socialmente utili per alcuni anni» ha dichiarato il sindaco, assicurando che «una ramazza per scopare bagni e strade la offrirà gratuitamente la comunità di Borgofranco».

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930