Torna la Sagra della Castagna di Nomaglio
Riprende, dopo lo stop forzato dovuto all’emergenza sanitaria, la tradizionale Sagra della Castagna di Nomaglio, prevista per domenica 16 ottobre, che dalla sua ultima edizione, a livello di organizzazione, è passata dalla curatela del Comune a quella della Pro Loco, allora in fase di costituzione. La macchina organizzativa dell'edizione 2002 sarà coordinata perciò dalla Pro Loco, nel frattempo divenuta operativa dallo scorso aprile. L'associazione è guidata dal presidente Isabella Bretti, con consiglio direttivo composto da Carlo Cassina (vicepresidente), Elisa Viglio (segretario), Eleonora Peller (tesoriere), Thierry Bretto, Cristina Busca, Emiliano Busca, Patrizia Busca, Davide Enrione, Ilaria Giansetto, Francesco Lucente e Elena Mania. «Il Comune, così come tutti coloro che hanno sempre offerto il loro aiuto volontario per la riuscita della manifestazione, collaborerà naturalmente con la Pro Loco», ha sottolineato il sindaco Ellade Peller. Per quanto riguarda la raccolta delle castagne dell’annata 2022 la previsione dovrebbe essere positiva, paragonabile a quella dell’anno precedente. Un dato certo sulla quantità di castagne raccoglibili non è ancora possibile quantificare, poiché l’azione della perseverante siccità non è ancora stata del tutto scongiurata, nonostante le recenti piogge. «Le precipitazioni dei giorni scorsi hanno aiutato ma è necessaria ancora pioggia per garantire un buon raccolto» ha proseguito il sindaco. Nel frattempo, i castanicoltori lavorano al massimo delle loro capacità per ottenere un raccolto soddisfacente, provvedendo a potature, innesti, inserimento di insetti antagonisti per sconfiggere il cinipide, un parassita dei frutti del castagno ormai divenuto endemico, il tutto per garantire la rivitalizzazione della coltura delle castagne, simbolo del piccolo Comune di Nomaglio. E’ necessario infatti provvedere al risanamento delle piante, molte piuttosto antiche e bisognose di cure specifiche. «Ci fa piacere constatare» ha ribadito il sindaco Peller, «che un numero sempre maggiore di giovani si stia interessando a quest’attività, riportandola a nuovi fasti». Il versante a monte dell’abitato, nel passato, era interamente coltivato di castagni, che però oggi sono stati lasciati senza cura, preferendo invece continuare la coltivazione nell’area che circonda il centro abitato.