Carenza di medici di famiglia, in Val d’Ayas si moltiplicano le segnalazioni di disservizi

Carenza di medici di famiglia, in Val d’Ayas si moltiplicano le segnalazioni di disservizi
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Dal 1° settembre sono in gravi difficoltà con l’assistenza sanitaria i 1.500 pazienti della dottoressa Nicole Perronet in tutta la Val d’Ayas - da Challand-Saint- Victor ad Ayas. Venerdì 26 agosto scorso l’Usl aveva inviato una lettera a tutti gli assistiti invitandoli a effettuare la scelta a favore di uno degli altri medici operanti nell’ambito territoriale 1 del distretto 4 «nei limiti dei massimali di scelta», poiché Nicole Perronet avrebbe cessato dal mese successivo, per dimissioni volontarie, l’incarico di medico di assistenza primaria. Per tamponare l’emergenza sul territorio, l’azienda sanitaria ha deciso di allargare anche ai residenti il servizio di assistenza medica previsto per i turisti, che nel caso dei residenti è gratuito, e di prolungarlo fino a martedì 18 ottobre, quando sarà nominata la sostituta della dottoressa dimissionaria. Tuttavia, in questa parentesi di tempo, i pazienti senza medico di famiglia, a meno di non sceglierne uno in località diverse dal proprio Comune di residenza, si sentono privati a tutti gli effetti di un servizio essenziale. Tanto che, qualora debbano rivolgersi all’ospedale o al pronto soccorso, arriverebbero a sentirsi dire che non sono iscritti al servizio sanitario nazionale e devono pagare per le prestazioni ricevute. E’ questo per esempio il caso denunciato da Elena Becquet di Ayas, che ha portato, con una lettera, all’attenzione della struttura sanitaria della Valle d’Aosta l’esperienza affrontata con la figlia Valérie Merlet. «Sabato 3 settembre ho chiamato il 112 per mia figlia maggiorenne che accusava forti dolori addominali da parecchie ore. - racconta Elena Becquet - La guardia medica di turno l’ha visitata a casa e ha deciso di mandarla al Pronto Soccorso per fare una visita che escludesse una possibile infiammazione dell’appendice. Alla sera è stata dimessa e mi ha riferito che al “triage” le hanno detto che non ha il medico e che avrebbe dovuto pagare le cure e che, per questa volta, le facevano un favore. Mia figlia era un’assistita del dottor Paolo Nicolet, andato in pensione e sostituito dalla dottoressa Perronet: non ha ricevuto nessuna comunicazione dall’Usl Valle d’Aosta che la Perronet non era più in servizio. Questa è la prima grave mancanza, la seconda è che, oltre a non essere stata informata, si ritrova scoperta di assistenza da parte del sistema sanitario. Oggi mia figlia sta ancora male e avrebbe bisogno di essere visitata da un dottore: in Pronto Soccorso può andare? A chi dobbiamo rivolgerci? Non è forse grave per un cittadino non poter godere di un diritto fondamentale come quello di essere curato?». Elena Becquet dichiara di non aver mai ricevuto risposta dall’azienda sanitaria.

«Nessun paziente in Italia può essere privato del servizio sanitario nazionale. - chiarisce Leonardo Iannizzi, che dirige la Direzione Area Territoriale dell’Usl - Anche qualora ci si rivolga ad altro ospedale in altra regione italiana, pur essendo la sanità organizzata su base regionale, e pur non avendo sul territorio il proprio medico di famiglia, le prestazioni restano gratuite. Salvo il caso di codice bianco in Pronto Soccorso. Ma questo vale anche per chi ha il medico di famiglia. Per la Val d’Ayas il 18 ottobre ci sarà la nomina del nuovo medico. Nel frattempo permane il medico dei turisti e l’accesso agli ospedali resta gratuito».

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