“Una marcia lunga un menù”: successo strepitoso a Settimo Vittone
Musica, allegria, una bella giornata di sole, panorami stupendi e tante golosità gastronomiche. C’erano tutti gli ingredienti per una giornata indimenticabile domenica scorsa, 4 settembre, in occasione della 20esima edizione di “Una marcia lunga un menù” organizzata dalla Filarmonica Vittoria di Settimo Vittone in collaborazione con l’Amministrazione comunale, la Pro Loco, il Gruppo Alpini Settimo-Carema, il circolo “Molino Lingarda”, il circolo “Lido delle Rane”, l’associazione Ottavia e il Comitato di Frazione Montestrutto. Tantissime persone hanno percorso il tour gastronomico della lunghezza di 7 chilometri con 11 golose tappe, dalla colazione al dolce, passando per l’aperitivo, salumi, formaggi, una deliziosa bruschetta gustata tra i vigneti, un’insalata di ceci, il risotto alla montagnina, patate e cotechino, un sorbetto, i formaggi con le miasse e le rinfrescanti pesche con il vino. I partecipanti - con alcuni gruppi numerosi provenienti pure da Milano, da Varese, da Biella, dalle Langhe e dalla Valle d’Aosta, oltre naturalmente ai paesi limitrofi - erano tutti entusiasti per la splendida organizzazione.
«Al mattino, prima che iniziasse la manifestazione, eravamo tutti emozionati di poter tornare a proporla dopo 2 anni di pausa per la pandemia. - racconta la presidente della Filarmonica Vittoria Paola Jon - E’ andata benissimo, con un’affluenza paragonabile al periodo pre-Covid. Si tratta di una manifestazione a cui teniamo molto perché è una festa del paese, in cui sono coinvolti tutti, dai musici della Filarmonica con le loro famiglie alle varie associazioni del territorio, dal Comune ai privati che mettono a disposizione le proprie case per ospitare alcune delle tappe. E’ inoltre un momento di promozione della nostra cultura contadina e montana, dei sentieri e delle mulattiere, dei nostri prodotti gastronomici tradizionali, nel segno della semplicità e della voglia di stare insieme. E proprio di questo ci siamo accorti: la gente si è goduta la possibilità di stare all’aperto, rimanendo a lungo nelle varie tappe, seduta nei prati e in mezzo alla natura, c’era voglia di ritrovarsi a fare festa in serenità». Un obiettivo pienamente centrato.