“Ricostruiremo comunque il ponte di Calvino” Gignod e Roisan non rinunciano al progetto

“Ricostruiremo comunque il ponte di Calvino” Gignod e Roisan non rinunciano al progetto
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Un ostello da 20 posti letto, un museo a cielo aperto, la ricostruzione del cosiddetto ponte di Calvino e la riqualificazione delle sale polivalenti di entrambi i Comuni. Questi erano i punti forti del progetto che i Comuni di Roisan e Gignod avevano presentato al bando del Pnrr per la rigenerazione dei piccoli borghi storici da 1,6 milioni di euro. Il progetto prevedeva la realizzazione di un percorso naturalistico e culturale che collegasse i 2 paesi con la ricostruzione del ponte di Calvino sul torrente Buthier, spazzato via dall’alluvione del 2000. Il piano è stato valutato dal Ministero della Cultura e si è piazzato al terzo posto, ma non ha ricevuto il finanziamento che è stato destinato a Courmayeur, che destinerà i fondi per fare dell’ex Hotel Ange un centro con postazioni di co-working e una Biblioteca della montagna.

A seguito del verdetto, i sindaci di Roisan e Gignod Gabriel Diémoz e Gabriella Farcoz hanno attivato «tutti i procedimenti necessari al fine di tutelare gli interessi dell’Amministrazione comunale - si legge in una nota del Comune di Roisan - e, nello specifico, procedere con un’istanza di accesso agli atti per poter visionare i documenti con cui la Commissione di Valutazione ha espresso il proprio giudizio sulle proposte presentate e conoscere le ragioni dei punteggi attribuiti». I 2 Comuni hanno incaricato l’avvocato Luciano Salomoni per l’accesso agli atti. «La documentazione è pervenuta una settimana fa e ora la stiamo analizzando. - conferma Gabriel Diémoz - Vogliamo capire cosa abbiamo sbagliato e cosa deve essere migliorato per eventualmente ripresentare il progetto in futuro. Il processo si concluderà con una comunicazione al Ministero con una serie di osservazioni per fare in modo che aree a scarsa valorizzazione turistica come la nostra possano essere supportate». Il Sindaco di Roisan critica poi il modo in cui il bando è stato redatto: «A mio avviso avrebbero dovuto scrivere meglio il documento, non hanno dato l’input dove era utile. Sarebbe stato opportuno escludere Comuni dove vi sono già grandi possibilità turistiche e permettere solo ai paesi più piccoli di concorrere come da obiettivo iniziale del bando visto che si parlava di rigenerazione di piccoli borghi. Una volta concesso a tutti di partecipare, Courmayeur ha legittimamente presentato domanda e merita il contributo: la cosa importante è che i soldi arrivino in Valle d’Aosta».

Roisan e Gignod non faranno ricorso, ma hanno in mente di realizzare comunque alcune parti del progetto a cominciare dal “ponte di Calvino”. «Con l’accesso agli atti abbiamo la possibilità di visionare i nostri punteggi e i risultati altrui. - prosegue Gabriel Diémoz - Questo ci permette di capire in quali aspetti siamo stati carenti e dove dobbiamo agire in futuro nel caso volessimo riproporre iniziative simili. Ora l’obiettivo è cercare di realizzare il progetto durante questa legislatura e procedere con uno studio di fattibilità per attivare altre iniziative simili. Il presidente dell’Anci Antonio Decaro ha fatto pressioni sul Governo per finanziare negli anni futuri i piani esclusi come il nostro. A nostra volta, con la collaborazione della Regione, spingeremo per ricevere un contributo. Nel frattempo, cercheremo di portare avanti il tutto a pezzi con obiettivo primario la ricostruzione del ponte che ci collega a Gignod».

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