Valle d’Aosta Futura: «Caro bollette e obbligo vaccinale: necessari interventi urgenti»

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Valle d’Aosta Futura, il movimento fondato da Edoardo Artari, pone 2 temi al centro del dibattito politico in vista delle elezioni di domenica 25 settembre: il caro bollette e l’obbligo vaccinale. «L’aumento vertiginoso delle spese per l’energia elettrica - è la premessa di Valle d’Aosta Futura - sta mettendo in grandissima difficoltà famiglie e imprese». «Tralasciando tutti i ragionamenti che si potrebbero fare sulla criminale speculazione in atto nel settore energetico» il movimento sostiene che questi aumenti sono ingiustificati in Valle d’Aosta perché nella nostra regione l’energia elettrica è prodotta solo da centrali idroelettriche, l’acqua è di proprietà di tutti i valdostani, la Cva è stata creata con i soldi dei valdostani ed è tuttora una società partecipata regionale che risponde direttamente al Governo regionale. «Nel 2000 la Regione Autonoma Valle d’Aosta comprò, con i soldi di noi valdostani, 26 centrali idroelettriche dall’Enel che andarono ad incrementare il patrimonio già esistente (3 centrali) della Compagnia Valdostana delle Acque, nata nel 1995. - ricorda la nota di Valle d’Aosta Futura - Essendo quindi la Cva di proprietà di noi valdostani, riteniamo che debba, per il tempo necessario, fornire ad imprese e famiglie valdostane energia alle tariffe del 2021 al fine di consentire a tutti noi di superare questo grave momento di difficoltà. Noi pensiamo che la politica debba sempre operare scelte in favore della comunità. Questo è l’unico suo compito». Al Governo e al Consiglio della Valle d’Aosta, pertanto, Valle d’Aosta Futura chiede «Di intervenire ora per arginare una grave crisi sociale ed economica, innescata nei precedenti 2 anni e mezzo. E ai candidati che si presentano alle elezioni politiche del 25 settembre, chiediamo di prendere una posizione chiara rispetto a questo argomento».

In merito all’obbligo vaccinale, Valle d’Aosta Futura rileva che a fronte della «Fine dell’obbligo vaccinale per i dipendenti delle istituzioni scolastiche» tale obbligo resterà invece in vigore «Per tutti i sanitari fino al 31 dicembre 2022. Due pesi e due misure». Il movimento ricorda che «Le strutture ospedaliere e l’intero comparto stanno vivendo un momento di gravissima carenza di personale, dovuta anche alle numerose sospensioni in atto e alla decisione di diversi operatori sanitari, che hanno scelto di non sottoporsi alla sperimentazione, di trasferirsi all’estero. Molti stanno lavorando nella vicina Svizzera, dove accoglienza, considerazione e retribuzioni sono del tutto diverse. Inoltre, da diversi mesi osserviamo il crescente aumento di pronunce giurisprudenziali che stanno mettendo in discussione la normativa in materia di obbligo vaccinale. Da qualche tempo anche diversi Ordini delle professioni sanitarie stanno agendo diversamente o stanno muovendo perplessità». Secondo Valle d’Aosta Futura «Il vento sta cambiando direzione, almeno per quanto riguarda l’obbligo vaccinale». Da qui la richiesta alla Giunta regionale e al Consiglio Valle di farsi promotori di una revoca immediata dei provvedimenti dello Stato in merito all’obbligo vaccinale che permetterebbe di «Reintegrare tutto il personale sospeso, assicurare una corretta attività di tutte le strutture ospedaliere e territoriali, fornire un’adeguata assistenza sanitaria ai valdostani, ripristinare valori essenziali quali il diritto al lavoro e la libertà di scelta terapeutica» e ai candidati alle prossime elezioni di dichiarare la loro posizione.

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