Perde la vita durante un’escursione in Val d’Ayas: addio alla fotografa delle montagne Paola Gallo Balma

Perde la vita durante un’escursione in Val d’Ayas: addio alla fotografa delle montagne Paola Gallo Balma
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La caduta dal Corno Bussola, a 3.023 metri di quota, sopra Estoul, nel Comune di Brusson, è stata fatale a Paola Gallo Balma, 40 anni, nata e cresciuta a Rivarolo Canavese, in provincia di Torino, fotografa di fama nazionale che, proprio con la sua inseparabile macchina fotografica, aveva deciso di fare un’escursione solitaria su questa cima in Val d’Ayas, in un giorno con nuvole basse e nebbia, ma seguendo un percorso privo di particolari difficoltà. La disgrazia è avvenuta, senza testimoni, presumibilmente nel tardo pomeriggio di sabato 3 settembre. La donna era partita all’ora di pranzo dall’Hotel di Ayas dove soggiornava per una vacanza-lavoro, salutando alcuni ospiti ai quali aveva regalato una copia autografata di un’immagine vincitrice di un premio internazionale. L’allarme è scattato in serata, quando è stato chiaro in albergo che la donna non sarebbe più rientrata. Hanno preso il via le ricerche che si sono concluse solo nella mattinata di domenica 3 settembre con il ritrovamento del cadavere. «Sulla dinamica poco si sa, poiché era da sola. - commenta Paolo Comune, direttore del Soccorso alpino valdostano - Da quando è scattato il mancato rientro siamo partiti con ricerche via terra perché era buio e c’era nebbia. Guide alpine, Vigili del Fuoco e Guardia di Finanza hanno battuto tutti i sentieri, a piedi, con unità cinofile e droni con termocamera. Il mattino seguente sono decollati 2 elicotteri che hanno sorvolato i luoghi più pericolosi e hanno individuato quasi subito il corpo già senza vita della donna, che è precipitata per circa 200 metri lungo il dirupo e si è fermata sotto la cresta che porta al Corno Bussola. Non sappiamo se sia finita volontariamente in punti scivolosi o si sia spaventata per via della nebbia. Il percorso non presenta particolari difficoltà se il meteo è favorevole. Ma le nuvole basse cambiano completamente lo scenario. La fotografa molto probabilmente non ha commesso imprudenze, dev’essere solo scivolata, o magari si è bloccata per la scarsa visibilità e ha perso il sentiero». Ora si sta occupando del caso, per competenza, la Guardia di Finanza di Breuil-Cervinia.

Paola Gallo Balma, con una laurea in Architettura e dopo 5 anni trascorsi in viaggio per il mondo - in particolare in Argentina, tra la Patagonia, Buenos Aires, Bahia Blanca e Ushuaia - e una lunga permanenza nelle Cinque Terre in Liguria, dove aveva preso casa a Corniglia, era da poco tornata a vivere a Rivarolo dai genitori ma, da spirito libero quale era, già era pronta a ripartire in cerca di nuovi scenari da fotografare, animata dal sogno di diventare una firma mondiale della fotografia, alla quale si era avvicinata quasi per caso nel 2004. Per seguire tale aspirazione, aveva lasciato un lavoro sicuro, ma a suo dire noioso, in un grande studio di progettazione. Grazie agli scatti di Corniglia, aveva vinto il Gran premio Fujifilm svoltosi a Torino, al Portfolio sul Po, decima tappa di Portfolio Italia, il circuito di fotografia italiano più importante. «Architettura e fotografia sono due mondi molto simili», aveva dichiarato Paola Gallo Balma, che, pur cittadina del mondo, non aveva mai dimenticato le sue origini e i suoi amici di gioventù. Aveva donato parte del ricavato di alcuni premi ad associazioni benefiche, come per esempio il gattile di Rivarolo, Le Vibrisse Onlus, che con i fondi raccolti grazie al calendario realizzato con le sue foto sfamava per mesi i gatti ricoverati.

Ai funerali, celebrati mercoledì scorso, 7 settembre, nella chiesa parrocchiale di San Giacomo di Rivarolo, hanno partecipato pù di 400 persone.

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