Caro energia, bollette raddoppiate negli ospedali
L’aumento delle spese energetiche si fa sentire anche sulla sanità valdostana che deve far fronte con il quasi raddoppio dei costi. L’Usl ha messo a confronto i dati dell’anno scorso con quelli attuali: nel 2021 furono 3,6 i milioni di euro sborsati tra bollette e benzina, mentre nel 2022, secondo una stima fatta a luglio, saranno 6,3 milioni. Rialzo al quale il sistema sanitario regionale ha deciso di porre rimedio attraverso l’impiego di energie rinnovabili (con l’ipotesi della costruzione di un impianto fotovoltaico al Beauregard) e con una razionalizzazione dei servizi.
«Il margine di manovra in ospedale è minimo - spiega Marco Ottonello, direttore amministrativo dell’Usl - perché va mantenuto il servizio ai pazienti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, mentre qualcosa in più si può fare negli uffici, per la parte amministrativa, attraverso gli orari. Stiamo preparando comunque un piano specifico. Quest’anno si sono potuti usare gli avanzi delle risorse Covid per coprire l’aumento energetico, ma per il 2023 bisognerà vedere».
Il problema principale deriva dagli impianti di riscaldamento e raffrescamento. La soluzione nell’immediato è contenere i consumi operando aggiustamenti sul piano organizzativo e ottimizzare le risorse. Fondamentale per poter permettere alla nostra sanità di respirare sarà l’intervento del Governo, al quale la Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, ha chiesto un contributo utile a coprire le spese aggiuntive. Un comparto sul quale a oggi pare possibile risparmiare è quello relativo all’assistenza dei malati Covid, visto il calo dei contagi degli ultimi giorni, come dimostra il report settimanale nel quale è stata registrata una diminuzione del 15 per cento dei casi.