Crisi energetica, i timori dei gestori degli impianti di risalita “Insostenibili le bollette triplicate”. Aumenti per gli skipass
L’estate è ormai giunta al termine e i fortissimi rincari del costo dell’energia causano timori in vista della prossima stagione sciistica. Le società che gestiscono gli impianti di risalita - che di energia non ne consumano certo poca - già si interrogano sulle modalità per fare fronte a un aumento dei costi di gestione che si annuncia molto pesante, anche se, per il momento, non è ancora possibile quantificarne esattamente la misura.
L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dall’Anef - Associazione nazionale esercenti funiviari - e dal suo presidente Valeria Ghezzi che ha chiesto che il tema energetico venga messo in cima all’agenda elettorale. Sul versante locale, è intervenuto il referente Anef Valle d’Aosta Danilo Chatrian: «Chiaramente il caro energia inciderà pesantemente.- dice - Siamo a costi triplicati rispetto all’ante crisi e non è detto che ad autunno non ci siano ulteriori aumenti. Inevitabilmente questo avrà ripercussioni sulle tariffe degli skipass. Fatto che può portare a un’incognita sulla frequentazione dei nostri comprensori. Chi ha una clientela che spende di più potrà probabilmente assorbire meglio la situazione mentre le stazioni più piccole dovranno stare maggiormente attente all’aumento dei prezzi».
Una stagione che inevitabilmente si apre piena di incognite. Non ha dubbi Gioachino Gobbi, presidente delle Funivie di Courmayeur, anche se inizia il suo commento con una nota positiva. «L’estate è andata in modo eccellente, favoriti dalle condizioni meteo e con l’afflusso di tanta gente come non se ne vedeva da tempo. - afferma Gioachino Gobbi - Occorre però pensare al futuro. I nostri impianti, si sa, sono estremamente energivori; dobbiamo considerare non solo i sistemi di risalita, ma anche agli impianti di innevamento artificiale, i mezzi battipista. E’ chiaro che una bolletta triplicata non sarebbe sostenibile (nel nostro caso, si passerebbe da 1 a 3 milioni di euro). E’ pure evidente che le grandi stazioni, con una clientela medio-alta, sarebbero in grado di assorbire meglio i rincari. Ma le incognite, a mio avviso, sono anche altre: ci sarà neve quest’anno? Arriveranno turisti dall’estero? Pensiamo ad esempio alla fetta dei russi che verrà completamente a mancare. Per ciò che riguarda gli aumenti, per il momento si ipotizza il 10 per cento di rincari sugli skipass».
Le preoccupazioni sono confermate anche da Giorgio Munari, presidente di MonterosaSki. «Se fino agli passati la spesa per l’energia incideva del 5 per cento sul fatturato, quest’anno lo sarà almeno del 25 per cento. - sostiene Giorgio Munari - E’ evidente che i timori sono elevati. Per ciò che riguarda gli aumenti, sono in corso diversi ipotesi; in particolare stiamo valutando se utilizzare una “forbice” diversa a seconda delle varie tipologie. Cioè tariffe più care in alcuni giorni, meno in altri o nelle diverse fasce orarie». Il presidente di MonterosaSki punta anche l’accento sulle problematiche di tutto l’indotto che ruota introno al mondo dello sci e che comprende hotel, ristoranti, trasporti, scuole di sci. La preoccupazione va soprattutto alle tante piccole imprese che operano nel settore e che rischiano di chiudere.
E’ un po’ prematuro fare previsioni per il futuro, secondo Davide Vuillermoz presidente delle Funivie di Pila, anche se ora la preoccupazione sui rincari dell’energia è alle stelle. «Adeguamenti sugli skipass sicuramente ci saranno, dovrebbero essere intorno al 10 per cento come già è stato stabilito per lo skipass stagionale valido in tutti i comprensori della Valle d'Aosta. - anticipa Davide Vuillermoz - Le prevendite inizieranno ad ottobre, e per allora ci auguriamo sia già stato avviato un confronto tra tutti gli operatori. Occorre avere una visione di insieme, non ci si può muovere autonomamente in casi come questi. Poi chiaramente ogni stazione, a seconda delle proprie specificità e alle proprie strategie, valuterà il da farsi».
Lo skipass stagionale regionale 2022-2023, valido dall’11 ottobre al 7 maggio 2023, costerà 1.286 euro (la scorsa stagione costava 1.180 euro), quello comprensivo di Zermatt 1.518 euro (lo scorso anno era 1.393). Tra i comprensori sciistici valdostani, in alcuni casi sono già state definite le tariffe per gli skipass giornalieri e plurigiornalieri della prossima stagione invernale. E' il caso di Cervinia: per quello giornaliero l'aumento è dell'8,5 per cento (da 47 a 51 euro), in alta stagione del 7,5 per cento (da 53 a 57 euro).
Il ministro Garavaglia: “Chiederò di inserire gli impianti a fune tra le imprese energivore”
In Valle d’Aosta è arrivato ieri, venerdì 2 settembre, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia (si veda altro servizio a pagina 11), che ha assicurato che segnalerà al Ministero della Transizione ecologica la richiesta delle società degli impianti a fune di essere inserite tra le imprese energivore in modo da poter approfittare dei decreti che, secondo quanto annunciato, faranno scattare prezzi calmierati per questa categoria di imprese.
«La definizione di imprese energivore è in capo a una commissione congiunta composta da ministero della Transizione ecologica e Confindustria» ha ricordato il Ministro.