Caffè Nazionale, nel ristorante di Paolo Griffa prenotazioni al completo per due settimane
C’è molta curiosità intorno al Caffè Nazionale in questi primi giorni di apertura sotto il nome dello chef stellato Paolo Griffa, 31 anni, sorriso aperto e modi gentili dietro un carattere sicuramente forte, deciso e soprattutto fatto di coraggio. Quel coraggio che non può mancare a chi decide di buttarsi in un’avventura quale è stata quella di riportare a nuova vita, dopo anni di abbandono, il “bar salotto” di Aosta, per molti ancora il “Pollano” in piazza Chanoux.
L’impatto visivo appena fuori e sotto i portici del Municipio è d’effetto, con sedie e tavolini disposti con ampio spazio tra loro. E le piante, che sui social da molti vengono definite “finte”, sono vere eccome! A dimora sono stati messi esemplari di agrifoglio, pino mugo, pino cembro, tutte piante resistenti al freddo, tipiche delle nostre montagne. Basta guardarle con attenzione, sfiorarle e toccarle per capire da che parte sta la verità ed immaginarne i costi.
«La maggior parte della gente parla e scrive senza conoscere. - dice Paolo Griffa - Basterebbe, invece, informarsi per evitare di imbattersi in giudizi distorti. La scelta di queste piante è dovuta proprio al fatto che sono piante rappresentative del territorio valdostano, prettamente alpino. Sono piante che anche durante la stagione fredda non patiranno se lasciate all’aperto!»
Viene subito all’occhio che all’interno del locale (il Caffè Nazionale offre lavoro a 8 dipendenti, tutti di fuori Valle, ma che hanno qui trovato casa) non ci si può sedere ai tavolini come si faceva un tempo. Il servizio bar è solo all’aperto (50 i posti a sedere), in attesa che sia posizionato un dehors, riscaldato durante l’inverno. Le 2 sale esistenti all’interno del locale (una è la cappella riportata agli antichi splendori che oggi si fa ammirare nelle sue diverse tonalità blu) sono state destinate esclusivamente al ristorante ed è rimasto lo storico bancone del bar all’ingresso, ristrutturato anch’esso. Non esiste più il salottino nell’angolo a sinistra a fianco dietro all’entrata: al suo posto, la grande vetrata permette ai clienti del bar, o alla gente di passaggio sotto i portici, di vedere dal vero come lo chef Paolo Griffa si muove nella preparazione della pasticceria, anche da asporto.
«A capienza completa, i posti al ristorante sono tra i 30 e i 50. Per queste 2 prossime settimane - spiega proprio Paolo Griffa - i tavoli sono già tutti prenotati sia a pranzo sia a cena. Direi che è una buona partenza, soprattutto perché la nostra intenzione è quella di valorizzare in particolar modo i prodotti del territorio. A chi parla di costi elevati, che proprio così non sono, dico semplicemente che ad essi corrispondono materie prime di alto livello. Ciò che conta è l’affetto della gente, dimostrato già in questi primi giorni di apertura. La soddisfazione è tanta, quindi, per come siamo stati accolti dalla città.»
Tra i tavoli del bar i commenti si susseguono, sottovoce. E sono pochi quelli che, invece, osano senza nascondersi dietro i soliti social, ormai abusati dai criticoni. «Direi che ci voleva una nuova realtà di questo tipo in città. - commenta Rosa Laganà di Aosta - Le piante abbelliscono i portici e l’eleganza dei camerieri si fa notare. Questo sicuramente è un aspetto piacevole che caratterizza il locale. Bisognerà però vedere se questo livello di accoglienza resterà tale anche in futuro e se i prezzi aumenteranno.» Il caffè lo beve con piacere anche Antonino Sergi, pure lui di Aosta: «Finalmente qualcosa di nuovo ad Aosta, anche se un caffè a 2 euro credo che sia un po’ troppo, anche se il locale è bello e il servizio offerto è di qualità.» Di fretta va, per commissioni in Comune, Tiziana Frassy di Valgrisenche, che però rimarca «Il piacere di attraversare i portici tornati, a quanto pare, a nuova vita.»